Appunti da Nord-est
Vittorio Giacomin non è un giornalista, non è uno scrittore.
Vittorio Giacomin non è un giornalista, non è uno scrittore.
Monticello Conte Otto, lì 29 dicembre 2010 L’Italia è in piena: la cronaca recentissima ci ricorda Atrani (9 settembre), Milano (18 settembre), Genova (4 ottobre), Prato (5 ottobre), Reggio Calabria (13 ottobre) e infine Vicenza (1 novembre).
Non ho ricordi di avere visto la città e la provincia così piegate da un’alluvione tanto violenta e mi sento veramente vicino a coloro che in questi momenti stanno soffrendo disagi pesanti anche perché trovo che queste situazioni siano frutto di una grave ingiustizia e superficialità.
Vorrei riprendere un fatto grave e tragico probabilmente già metabolizzato da tutti noi.
Mi pareva opportuno in questi giorni condividere un pensiero che davvero rattrista.
Di questo si voleva parlare e di questo si è parlato, della pace, che passa attraverso la guerra, delle inutili morti della guerra stessa, del monito simbolico che questi morti di guerra lanciano a noi scendono dall’altopiano con il loro “The Wandering Cemetery”, i loro cimiteri itineranti.
«La penetrazione delle mafie al Nord e’ un dato di fatto.