Speciale campagna “Io mi chiamo Giovanni Tizian”
Scrivere di mafie è pericoloso. A Reggio Calabria, Palermo e Napoli, certamente, ma anche a Modena. La brutta notizia che coinvolge il mondo dell’informazione italiana è quella che riguarda Giovanni Tizian. Giornalista calabrese che da anni vive e lavora a Modena. Cronista attento e puntuale, che da sempre ha seguito gli intrecci perversi tra mafie, economia e pezzi della politica in Emilia Romagna. Da alcune settimane Tizian vive sotto scorta. Livello di protezione quattro, due uomini che lo seguono passo passo, ogni giorno. «So poco, non so ancora nulla – risponde al telefono il cronista raggiunto da Libera Informazione – in questa situazione la vita ti cambia». L’assegnazione della scorta giunge inaspettata. «A parte alcune querele – ricorda Tizian – non ho ricevuto minacce. Qualcosa che possa sembrare un segnale, certo, ma niente di preoccupante». Tizian scrive per la Gazzetta di Modena e collabora con numerose testate attente ai fenomeni mafiosi, come Narcomafie e Libera Informazione.
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- Io mi chiamo Giovanni Tizian, e faccio il giornalista – di Manuela Mareso*
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