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Speciale campagna “Io mi chiamo Giovanni Tizian”

Scrivere di mafie è  pericoloso. A Reggio Calabria, Palermo e Napoli, certamente, ma anche a Modena. La brutta notizia che coinvolge il mondo dell’informazione italiana è quella che riguarda Giovanni Tizian. Giornalista calabrese che da anni vive e lavora a Modena. Cronista attento e puntuale, che da sempre ha seguito gli intrecci perversi tra mafie, economia e pezzi della politica in Emilia Romagna. Da alcune settimane Tizian vive sotto scorta. Livello di protezione quattro, due uomini che lo seguono passo passo, ogni giorno. «So poco, non so ancora nulla – risponde al telefono il cronista raggiunto da Libera Informazione – in questa situazione la vita ti cambia». L’assegnazione della scorta giunge inaspettata. «A parte alcune querele – ricorda Tizian – non ho ricevuto minacce. Qualcosa che possa sembrare un segnale, certo, ma niente di preoccupante». Tizian scrive per la Gazzetta di Modena e collabora con numerose testate attente ai fenomeni mafiosi, come Narcomafie e Libera Informazione.

 

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

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logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

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Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

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