Partinico e il suo “Cinque per cento”
Come fosse una tassa del 5 %.
Come fosse una tassa del 5 %.
Beni per circa sette milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Palermo all’imprenditore Diego Ficarra, 52 anni, di Canicattì (Agrigento).
“Se la mafia è questa io per tutta la vita mi batterò contro”.
Il progetto Libera Terra è figlio di quella straordinaria petizione popolare che nel 1996 vide Libera, insieme alla rete di associazioni che la compongono, farsi promotrice della nascita di uno strumento legislativo utile a rendere immediatamente produttivi quei beni che un tempo appartenevano a Cosa Nostra, alla Camorra, alla ‘Ndrangheta, alla Sacra Corona Unita.
Istanze di cambiamento talvolta inascoltate, nuove generazioni che cercano e trovano un varco per sovvertire lo status quo mafioso e parti della società civile che fanno loro eco.
Sono chiavi che pesano, quelle che oggi hanno consentito di alzare la serranda del bene confiscato ad un boss di Brancaccio nel cosiddetto “salotto” di Palermo, piazza Castelnuovo a pochi passi dal Teatro Politeama.
Alcuni di loro non erano ancora nati quando 500 kg di tritolo fecero saltare in aria il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta quel 23 maggio di sedici anni fa.