Storia di un albergo in mano alla mafia
Cinque avvisi di garanzia per estorsione aggravata e intestazione fittizia di beni.
Cinque avvisi di garanzia per estorsione aggravata e intestazione fittizia di beni.
E’ di quattro pagine fitte di dolore, rabbia e verità, la lettera che Adolfo Parmaliana ha scritto prima di suicidarsi lo scorso 2 ottobre.
La mafia che a Trapani secondo alcuni non esiste invece c’è.
Il 3% dell’importo dell’appalto pubblico dalle imprese, 500 euro a vano dai costruttori edili e somme comprese tra 6 e 10 mila euro l’anno da titolari di supermercato, oltre all’assunzione di personale “amico”.
“Il capomafia catanese Vincenzo Santapaola, detenuto in un carcere di massima sicurezza con il regime del 41 bis, ha trovato il modo per aggirare l’isolamento e farsi beffe della giustizia grazie alla disponibilita’ del quotidiano locale La Sicilia, che oggi ha pubblicato, in bella evidenza, una sua lunghissima lettera dal carcere”.
Suicidato dalla mafia, si diceva un tempo.
Un decreto di scioglimento firmato nel 2005, due manifesti affissi per la città e quella frase “Giustizia è fatta gli onesti hanno vinto”.