Rostagno e Trento: una storia che continua
Una targa in un bar di Trento per ricordare Mauro Rostagno, il sociologo e giornalista ucciso dalla mafia a Trapani il 26 settembre del 1988.
Una targa in un bar di Trento per ricordare Mauro Rostagno, il sociologo e giornalista ucciso dalla mafia a Trapani il 26 settembre del 1988.
5 gennaio 1984.
La prima frase, l’immagine, che la gente ha visto all’ingresso del dibattito “Giornali, informazione e opinione pubblica”, il 2 gennaio scorso a Palazzolo Acreide (Sr) è stata la più famosa, ormai, delle frasi di Pippo Fava: “A che serve essere vivi, se non si ha il coraggio di lottare?”.
Ha iniziato a trasmettere stamattina, dalla Casa memoria Peppino Impastato a Cinisi, Radio 100 passi.
Un giovane su due a Catania e provincia non lavora, e nell’anno appena trascorso il tasso di disoccupazione è aumentato: ora supera il 20%, la percentuale più alta è quella femminile (30,6% fonte Provincia regionale, aggiornamento giugno 2009), mentre la disoccupazione giovanile si attesta al 50 per cento.
Pochi giorni fa, proprio al tramonto del 2009, come da tradizione, il locale commissariato della Polizia di Stato ha reso noti i dati più significativi prodotti dall’azione svolta sul territorio gelese: gli esiti, certamente, possono definirsi preoccupanti, considerando il netto aumento, pari al 30%, della percentuale di arresti eseguiti a confronto del precedente anno solare, […]
“I giovani catanesi sono bravi a fare i giornalisti, Pippo Fava continua ad essere il modello, ma quando del giornalismo vogliono fare il loro mestiere, devono andare via da Catania”.