Da vittima a carnefice: un passaggio, un travaglio “morale”, tutto interno alla vita di Nicola Interlici, “Niki” per gli amici, commerciante gelese, fino allo scorso 31 marzo ritenuto prioritario obiettivo di “cani sciolti” eterodiretti dai gestori del locale racket, in grado di mandargli in fumo un magazzino e un’autovettura.
“ I fatti si affermano con la loro ostinatezza”.
I carabinieri di Palermo stanno eseguendo tre fermi a carico di altrettanti mafiosi del clan di Resuttana.
Andrea Quatrosi, indicato come il nuovo capo del mandamento mafioso di Resuttana, fu affiliato a Cosa Nostra dall’architetto Giuseppe Liga, arrestato il 19 marzo scorso come successore dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
“Cosa Nostra attraversa un momento di difficolta’ grazie anche all’azione repressiva dello Stato.
Nell’estate del ’92 il generale dei carabinieri Francesco Delfino preannuncio’ all’allora ministro della Giustizia Claudio Martelli l’imminente arresto del boss corleonese Toto’ Riina.
Per la seconda volta la procura di Palermo ha chiesto al gip di archiviare l’indagine per concorso in associazione mafiosa a carico del senatore trapanese del Pdl Antonio D’Alì.
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