Bruno Caccia, ucciso dalla ‘ndrangheta per uno sgarbo. Alla verità giudiziaria mancano tasselli
C’era una unica smagliatura nella sicurezza del magistrato Bruno Caccia: la passeggiata con il cane a tarda sera, sotto casa, in Via Sommacampagna a Torino, per il resto scorta e naturale riservatezza lo stavano a proteggere. Ma il commando di ‘ndranghetisti riuscì ad infilarsi in quell’unica smagliatura e ad assassinare il giudice il 26 giugno del 1983: una pioggia di proiettili […]