Pugno duro contro la ‘ndrangheta (?)
Quattro operazioni in tre giorni.
Quattro operazioni in tre giorni.
Agevolavano gli interessi della ‘ndrangheta in Lombardia: con questa accusa il centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Milano, assieme ai finanzieri G.
L’organizzazione, spiegano gli inquirenti, era piuttosto stabile, ed era caratterizzata da orari precisi di attività, dalle 20 alle 6 del mattino, da un vincolo associativo solido e da una rigida struttura gerarchica piramidale, che vedeva in Nicola Tatone il suo vertice.
Interrogatorio di garanzia oggi per il boss mafioso dell’Arenella di Palermo, Gaetano Fidanzati, 74 anni, che verrà sentito a Milano dal gip di Palermo, Silvana Saguto, alla presenza del pm Roberta Buzzolani.
Calpestare il senso più profondo della legge 109/96 è una vigliaccheria che piuttosto che finire con tante scuse nel lavandino in un momento di impunità (anche culturale) si è presa la briga di diventare legge.
In Lombardia, in questi ultimi mesi, si rilancia da più parti e con toni sempre più ansiosi l’allarme mafie, in considerazione del naturale interesse delle cosche per le ingenti risorse previste per la realizzazione del prossimo Expo 2015.
Milano, anno 1990, 105 omicidi e molteplici eventi delittuosi divennero pensieri esclusivi dei locali inquirenti, convinti che nella capitale economica del nord qualcosa stesse totalmente sfuggendo al loro controllo.