Latina, riaperte le indagini del processo “Anni 90”.
Svolta a sorpresa in un’inchiesta sulla criminalità organizzata e le infiltrazioni dei casalesi nel sud pontino che sembrava ormai chiusa da tempo con tanto di sentenza di secondo grado.
Svolta a sorpresa in un’inchiesta sulla criminalità organizzata e le infiltrazioni dei casalesi nel sud pontino che sembrava ormai chiusa da tempo con tanto di sentenza di secondo grado.
“Caso Fondi” ancora sotto i riflettori per la troppa attenzione sul piano mediatico ed un collegio giudicante che mostra un «comportamento colpevolista».
Quella che state per leggere è una non notizia.
C’è anche la vigilessa di Albano Ausonia Pisani, tra i presunti killer della strage di Cecchina, avvenuta il 29 maggio scorso nella piccola località alle porte della Capitale.
«Le mafie non sono invisibili se le sai riconoscere.
All’interno dei numerosi provvedimenti da mettere in atto per una migliore risposta politica e istituzionale all’aggressione mafiosa a beni comuni, libertà individuali e territorio, un’attenzione particolare merita la questione relativa ai beni confiscati ai boss, in particolare le aziende.
“Siamo persone e non bestie”.