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Reggio, un pm quinta colonna dei Condello. Cronistoria della lunga guerra tra le ‘ndrine
Che in provincia di Reggio Calabria si prefigurasse una guerra di ‘ndrangheta, quanto meno una guerra fredda, lo si sa almeno dalla fine del 2003.
Che in provincia di Reggio Calabria si prefigurasse una guerra di ‘ndrangheta, quanto meno una guerra fredda, lo si sa almeno dalla fine del 2003.
Si scrive Peppino Impastato ma si legge Mauro Rostagno.
Tredici colpi di pistola, uno diretto alla testa, in pieno stile camorristico.
“Sono rinato dopo la morte di Peppino”.
Un copione già letto: le talpe e i corvi, le guerre di mafia e le lotte massoniche, veleni tra toghe e coperture politiche.
In venti giorni tre agguati.
Abusivismo, rifiuti tossici, aggressione al territorio, incendi dolosi, è lunga la lista dei reati ambientali nel Lazio, addirittura cinque al giorno.