Memoria e antimafia, a Reggio lezioni di legalità ricordando Falcone
Ci sono cose che non si imparano senza sentirle proprie.
Ci sono cose che non si imparano senza sentirle proprie.
L’associazione “Articolo 21” ha consegnato un premio alla giornalista Rosaria Capacchione esprimendo solidarietà a lei e a chi, quotidianamente, descrive le vicende di Terra di Lavoro Caserta.
Istanze di cambiamento talvolta inascoltate, nuove generazioni che cercano e trovano un varco per sovvertire lo status quo mafioso e parti della società civile che fanno loro eco.
Sono chiavi che pesano, quelle che oggi hanno consentito di alzare la serranda del bene confiscato ad un boss di Brancaccio nel cosiddetto “salotto” di Palermo, piazza Castelnuovo a pochi passi dal Teatro Politeama.
Alcuni di loro non erano ancora nati quando 500 kg di tritolo fecero saltare in aria il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta quel 23 maggio di sedici anni fa.
«La morte del giudice Falcone ripropone in termini drammatici il problema della mafia.
Sedici anni dopo l’amarezza è duplice: avere perduto gli uomini più importanti della lotta alla mafia, i magistrati Giovanni Falcone, esattamente il 23 maggio del 1992, e Paolo Borsellino, cui toccò la stessa sorte e lo stesso attentato il 19 luglio del 1992, essere costretti a dare ragione a ciò che Falcone diceva e cioè […]