Gli affari dei boss nella ristorazione
«Dove c’è pizza c’è mafia», dichiarò uno dei pochi pentiti della ‘ndrangheta all’indomani della strage di Duisburg.
«Dove c’è pizza c’è mafia», dichiarò uno dei pochi pentiti della ‘ndrangheta all’indomani della strage di Duisburg.
Il Coordinamento regionale di LIBERA della Campania, d’intesa con LIBERA Caserta ed il Comitato Don Peppe Diana, nel denunciare la grave situazione venutasi a creare nell’area casertana, in relazione ad intimidazioni personali contro operatori impegnati nell’antimafia sociale, aggressioni e vandalizzazioni di beni confiscati e pericolosa delegittimazione di associazioni operanti da tempo in attività sociali sui […]
Trentaquattro arresti, tra cui quello del capo clan Francesco Casillo, 37 anni; oltre 100 indagati; sequestri di coca, marijuana, crack e droghe sintetiche, nonche’ pistole, fucili mitragliatori, durante l’indagine.
Una pioggia di indizi troppo rada per potersi addensare, una volta al suolo, in prove.
Ristoranti, pub, grandi marchi della cucina napoletana utilizzati dalla camorra come lavanderia di denaro sporco.
La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, con la collaborazione dei carabinieri e della Guardia di Finanza, sta eseguendo arresti e sequestri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone legate al clan Lo Russo di Miano.
Il capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, è indagato con l’accusa di favoreggiamento nei confronti dei titolari di un ristorante, nell’ambito di un’inchiesta della Dia nei confronti di affiliati al clan Russo.