La strategia del terrore per imporre il pizzo
Danneggiamento a mezzo incendio o corpo contundente dei macchinari di lavoro.
Danneggiamento a mezzo incendio o corpo contundente dei macchinari di lavoro.
E’ da anni in prima linea, accanto alle vittime di reati di mafia e nei quartieri più difficili di Reggio Calabria, insieme ai giovani.
I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Reggio Calabria nei confronti di 12 presunti appartenenti alla cosca Nasone – Gaietti di Scilla: i fermati sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dall’aver favorito un sodalizio mafioso.
La “strategia della tensione” messa in campo dai boss continua senza sosta.
Era già accaduto l’anno scorso a Vibo Valentia, in Calabria.
E’ ingente il patrimonio recuperato in Italia e all’estero dall’Agenzia nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alle mafie con sede a Reggio e che adesso è in attesa di essere materialmente acquisito per essere devoluto, al netto delle spese, nel Fondo Unico Giustizia (FUG) gestito da Equitalia.