Calabria, medici corrotti e medici corretti
Il procuratore capo Enzo Lombardo, l’aggiunto Giuseppe Borrelli e il pm Vincenzo Luberto; avevano visto giusto, seguito la pista esatta, per arrivare ai medici che si vendevano ai mafiosi, alle volte per nient’altro che una cassa di vino pregiato a Natale, in altri casi per ottenere incarichi prestigiosi per i figli.