Reggio Calabria, al processo “Meta” sentito il boss Peppe De Stefano
«Io l’infame, non lo ho mai fatto.
«Io l’infame, non lo ho mai fatto.
C’è una Calabria dalle due velocità: quella delle parate, dei ministri e sottosegretari che si avvicendano per sponsorizzare eventi fumosi e che poco hanno a che fare con questa terra d’argilla che, metaforicamente, si sgretola alla sola vista, e c’è quella che combatte resistendo.
Trentasei persone sono state arrestate dalla squadra mobile di Catanzaro in un operazione congiunta con i carabinieri e le fiamme gialle del capoluogo calabrese su disposizione della Procura Dostrettuale Antimafia catanzarese.
Emozione e competizione, due sentimenti che hanno dominato il pomeriggio del 25 giugno, non una data qualunque, ma la data maledetta, quella che ha strappato la vita al piccolo Dodò mentre correva felice inseguendo un pallone e tanti sogni, e che da tre anni è diventato un appuntamento fisso.
Tre sacerdoti, don Pino De Masi, don Vittorio Dattilo e don Peppino Gambardella, tre storie diverse, una sola resistenza: contro la ‘ndrangheta.
Da mesi al centro delle polemiche per aver detto durante una manifestazione politica le ormai note parole “Sono partigiano della Costituzione”, il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia,
Hanno creato una crepa dentro la ‘ndrangheta che può far saltare buona parte del sistema ‘ndrine.