Al via oggi davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Locri il processo che vede imputato Giovanni Strangio, ritenuto il killer della strage di Duisburg e rinviato a giudizio il 9 marzo scorso dal gip del Tribunale di Reggio Calabria con l’accusa di omicidio plurimo.

Violato ancora una volta un simbolo di riscatto dalla prepotenza mafiosa sul territorio calabrese, a Gioia Tauro in località Pontevecchio.

Migliaia di schede con il voto degli italiani residenti in Venezuela per le elezioni politiche del 2008 bruciate in un falò.

Durante la notte, a Gioia Tauro in località Pontevecchio,  ignoti hanno rimosso e fatto a pezzi i lucchetti del capannone e del cancello posto all’ingresso di un terreno confiscato alla mafia e gestito, per finalità sociali, dalla Cooperativa Valle del Marro – Libera Terra.

Incendiata l’auto di Renato Bellofiore, candidato a sindaco di Gioia Tauro nel turno di ballottaggio domenica e lunedi’ prossimi.

“Annunciare il Vangelo, denunciare con chiarezza i comportamenti mafiosi e rinunciare, allontanandoli senza alcuna ambiguità”.

Ha presente “Delirio a due”, capolavoro emblema del teatro dell’assurdo di Eugène Ionesco? Nicola Gratteri, probabilmente risponderebbe anche a me in questo modo interrogato sulla strategia antimafia che lo Stato italiano, in decenni ha portato avanti.