Gli studenti a Milano contro le mafie
Ore 8,30 arriviamo a Milano, la giornata è plumbea ed anche abbastanza uggiosa, almeno così sembra a noi studenti arrivati dal sud, da Bari, da Napoli, da Foggia, da Roma, da Palermo e così via.
Ore 8,30 arriviamo a Milano, la giornata è plumbea ed anche abbastanza uggiosa, almeno così sembra a noi studenti arrivati dal sud, da Bari, da Napoli, da Foggia, da Roma, da Palermo e così via.
Rifiuti tossici smaltiti illegalmente, irregolarità connesse alle zoomafie, crimini agroalimentari sono alcuni dei reati che le mafie commettono con guadagni altissimi e rischi minimi.
Droga, potere ed economia.
Non è passata nemmeno un’ora dalla conclusione del discorso di Luigi Ciotti che chiudeva la manifestazione del 20 marzo e lo spazio Melampo è già gremito nell’attesa che cominci il dibattito: “L’editoria civile, tra denuncia e ricostruzione”.
Ci sono i martiri del nazismo.
Il valore aggiunto prodotto dall’area del sommerso economico è pari al prodotto interno lordo dell’intero Mezzogiorno.
“In questi ultimi vent’anni le organizzazioni mafiose, che hanno messo radici in tutto il territorio italiano, hanno sviluppato attività economiche, mutuando tecniche e metodi del capitalismo più avanzato, mantenendo al contempo ben collaudate forme arcaiche e violente di controllo sul territorio e sulla società”.