Assemblea della rete Alas in Argentina
Dal 7 al 13 novembre si è tenuta a Buenos Aires, in Argentina, la IV Assemblea generale di ALAS, la rete latinoamericana promossa da Libera 15 anni fa che coinvolge decine di realtà della società civile nel continente.
Oltre 80 partecipanti provenienti da 14 Paesi (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Italia, Messico, Nicaragua, Perù e Repubblica Domenicana), 5 giorni di momenti di formazione, pianificazione delle attività dei gruppi di lavoro della rete, restituzioni e dialogo in plenaria, visite ed eventi pubblici, momenti di conoscenza reciproca e convivialità. Durante tutti gli incontri dell’Assemblea, i partecipanti hanno espresso una forte disposizione al dialogo e alla partecipazione, espressa attraverso domande, condivisione di esperienze, opinioni e proposte.
È stato bello ed emozionante tornare ad incontrare i nostri colleghi e amici latinoamericani. Ci eravamo salutati in Guatemala a dicembre 2019, con la promessa di vederci l’anno seguente per la quarta assemblea, ma pochi mesi dopo è arrivata la pandemia che ha cambiato tutto.In un contesto aggravato dagli effetti del COVID è stato necessario cercare insieme nuove modalità per alimentare il nostro lavoro in rete. Le abbiamo trovate e abbiamo saputo mantenerle attive nel tempo, grazie alla fiducia reciproca e alla forza di relazioni che, in alcuni casi, vanno molto oltre la sfera professionale.
Dopo le prime tre assemblee, Messico (2015), Colombia (2017) e Guatemala (2019), per il quarto appuntamento abbiamo scelto l’Argentina, innanzitutto per la sua storia e per l’esperienza dei collettivi dei familiari delle vittime della dittatura militare. Una storia ancora viva, tangibile, da ascoltare e da studiare, la storia del diritto alla verità.
Inoltre in Argentina da marzo 2021 Libera è impegnata nella realizzazione di Bien Restituido, un progetto finanziato dall’Unione Europea che mira all’approvazione di una proposta di legge, per introdurre nell’ordinamento giuridico argentino – in maniera organica e secondo l’esempio italiano – la destinazione a uso sociale e collettivo dei beni confiscati. In tal senso l’assemblea a Buenos Aires ha avuto una duplice finalità: da un lato, a poche settimane dalla presentazione della proposta di legge al Congresso della Nazione, è servita come cassa di risonanza internazionale per aumentare l’attenzione pubblica e mediatica di Bien Restituido; dall’altro, ci ha permesso di approfondire l’analisi della normativa insieme ai rappresentanti di organizzazioni di altri paesi del continente, rafforzando l’interesse già esistente per la tematica all’interno della Rete ALAS, così come la prospettiva di replicare in altri paesi un percorso analogo a quello che stiamo promuovendo in Argentina.
Uno dei momenti emotivamente più significativi dell’Assemblea è stata la visita del Museo Sito della Memoria ESMA, dove il regime deteneva le persone sequestrate, in attesa di caricarle sui così detti vuelos de la muerte. Alla visita ha fatto seguito un dialogo tra familiari e attivisti di vari paesi sulle desapariciones forzadas, coordinato dall’associazione argentina “Familiares de Desaparecidos y Detenidos por Razones Políticas”, che fa parte di ALAS fin dalla creazione della Rete e da oltre dieci anni collabora con l’area Memoria di Libera.
Altri momenti particolarmente significativi dell’Assemblea sono stati:
- L’inaugurazione del grande mural realizzato nel Barrio Mugica (ex Villa 31), da Carla Magan e Daniel Manrique di Color Energia.
- L’opera teatrale “Gertrudis”, scritta e messa in scena appositamente per l’Assemblea da Helen Portillo e Yasser Ballestas dell’associazione culturale Irreal Teatro, che lavorano nelle carceri di El Salvador, usando il teatro e le arti sceniche come strategia di prevenzione della violenza.
- La fiera internazionale, allestita in un giardino interno alla struttura dove abbiamo tenuto l’assemblea, con degli stand nazionali attraverso i quali le organizzazioni partecipanti hanno potuto presentare il proprio lavoro e conoscere quello degli altri, in maniera più dinamica e colloquiale, rispetto ad una classica modalità di presentazione frontale.
- La serata dei talenti, durante la quale oltre a divertirci e ridere insieme, abbiamo scoperto che alcune persone che fanno parte di ALAS hanno insospettabili doti artistiche.
- La cerimonia ancestrale, con la quale abbiamo ringraziato la Pachamama e chiuso l’Assemblea.
Di particolare importanza per l’operatività della Rete nei mesi a venire, è stata la revisione e l’aggiornamento della pianificazione realizzata dai quattro gruppi di lavoro, attraverso la quale sono state definite le attività che verranno promosse da ALAS nei vari paesi e a livello internazionale. I quattro gruppi di lavoro si occupano:
- infanzia e protagonismo giovanile, giustizia restaurativa e prevenzione della violenza
- incidenza politica per il riutilizzo sociale dei beni confiscati
- ricerca e comunicazione
- memoria e accompagnamento di vittime, familiari e attivisti dei diritti umani e ambientali
Non è stato facile e certamente solo in parte è merito di Libera, ma il frutto di tale lavoro dopo tre anni trascorsi dall’ultima assemblea ci ha restituito una rete più forte, più motivata a lavorare insieme e più consapevole del proprio potenziale. Una rete alla quale si è aggiunto il Cile come nuovo paese e che ora ha una rappresentanza molto numerosa. Una rete intergenerazionale, con molti delegati giovani alla loro prima partecipazione in un’assemblea. Una rete interculturale, nella quale oltre alle diverse nazionalità, ci sono anche persone appartenenti ai popoli nativi e afro-discendenti. Una rete che a distanza di tre anni dall’ultimo incontro ha avuto la capacità di non perdere il filo e di programmare azioni concrete da realizzare nei prossimi mesi.
Una rete che ha ancora molte sfide e molta strada davanti a sé, una rete che quella strada vuole continuare a percorrerla insieme.
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