Come si studiano le mafie?
La criminalità organizzata, soprattutto di tipo mafioso, è un oggetto di analisi che impone ai ricercatori uno sguardo critico.
Come si può, infatti, studiare un fenomeno segreto, oscuro, illegale, pericoloso? Un fenomeno che non si presta a essere osservato direttamente, che risulta sovraccarico di immagini di senso comune e che risente di rappresentazioni sociali diffuse, profondamente legate alla prospettiva istituzionale?
Gli studi sulle mafie assistono a una crescita costante, testimoniata dalla vivacità del confronto scientifico a livello internazionale, dall’avvio di progetti di ricerca interdisciplinari e dall’emergere di centri di ricerca specializzati fuori e dentro l’accademia.
Ma a fronte di una sempre maggiore rilevanza del dibattito, la riflessione riguardante gli strumenti, il metodo e le tecniche utilizzati non ha ricevuto un’attenzione altrettanto sistematica.
A partire dalla ricerca di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari – dalla sociologia al diritto, dall’antropologia alla storia, dalla geografia alla criminologia – questo volume si pone come strumento utile per coloro che non solo vogliono interrogarsi su tecniche di ricerca, fonti e approcci disciplinari, ma sono anche interessati ad approfondire e affinare la consapevolezza delle implicazioni etiche e politiche delle proprie scelte e farsi carico degli esiti che i processi di conoscenza sono in grado di innescare, sia sul piano delle rappresentazioni del fenomeno che su quello delle decisioni pubbliche.
Come si studiano le mafie?
La ricerca qualitativa, le fonti, i percorsi
A cura di Ombretta Ingrascì e Monica Massari
Donzelli Editore, 2022
€ 28,00
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