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Criminalità e illegalità: si accentua il pericolo della assuefazione

Piero Innocenti il . Criminalità, Diritti, Forze dell'Ordine, Istituzioni, Politica, SIcurezza, Società

I “mattinali” di molte Questure, da un po’ di tempo a questa parte, sono pieni di fatti delittuosi, anche gravi ma trattandosi, per lo più, di episodi che non hanno una rilevanza nazionale ma solo provinciale, non vengono riportati generalmente sul “mattinale” del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia e così la situazione della sicurezza pubblica appare più “tranquillizzante” per le autorità centrali.

In realtà, non è affatto così come dimostrano i tanti fatti cronaca giornalieri.

Una sollecitazione ad un incontro con il Governo per discutere, oltre che di contratti scaduti, anche di sicurezza è stata avanzata nei giorni scorsi dai sindacati di polizia più rappresentativi e dalla stessa Associazione nazionale dei funzionari che non hanno perso l’occasione per richiamare anche il passaggio sulla sicurezza indicata come una priorità nelle dichiarazioni programmatiche in Parlamento della presidente Meloni. L’auspicio è che si affronti soprattutto il tema degli arruolamenti straordinari nella Polizia che dovrebbero essere fatti per cercare di colmare, sia pure parzialmente, il vuoto attuale dell’organico e quello drammatico che si profila entro il 2030 con circa quarantamila operatori che andranno in pensione secondo le dichiarazioni pubbliche rese un paio di mesi fa dal sottosegretario all’interno Molteni.

Dopo un periodo di rallentamento dei delitti denunciati nel biennio 2020-2021 (soprattutto nel 2020) durante l’emergenza sanitaria collegata alla diffusione del Covid 19, decremento dovuto essenzialmente alla forti restrizioni alla mobilità delle persone con il lockdown imposto dal Governo in tutto il paese, nel corso del 2022 si assiste, ed era prevedibile, ad un apprezzabile aumento di delittuosità in molte province e le previsioni di fine anno indicano in circa due milioni e cinquecentomila i delitti denunciati alle forze di polizia o portati comunque a conoscenza diretta dell’autorità giudiziaria ed ancora una volta con i furti che rappresentano la metà circa di tutti i delitti.

In queste prime due settimane di novembre si assiste, inoltre, ad una recrudescenza di fatti di sangue.

A Roma, con un giovane di 19 anni che viene ferito da colpi di arma da fuoco esplosi da un uomo a bordo di un’auto; a Napoli, con un “pezzo da novanta” della criminalità organizzata crivellato di colpi nei pressi della sua abitazione; un altro pregiudicato del clan De Luca Bossa gambizzato nei pressi di una scuola ed ancora, un giovane colpito con una pistolettata allo zigomo, e un trentenne viene ferito alle gambe da alcuni colpi di pistola; a Francavilla Fontana (Brindisi), un ragazzo giudicato “perbene” viene ucciso nel box auto della sua abitazione e a Foggia, un pregiudicato che festeggiava il suo compleanno è stato assassinato con alcuni colpi di pistola all’addome.

Non siamo (ancora) alla situazione drammatica che vivono, per esempio, alcuni paesi del centro sud America, ma non si può continuare a ritenere che si possa migliorare la sicurezza installando più telecamere di sorveglianza (utili post delictum) o facendo “patti” tra istituzioni locali ed enti vari. I delinquenti non cambiano i loro propositi criminali per queste “iniziative” che lasciano il tempo che trovano come dimostrato dalle tante esperienze di servizio dei poliziotti.

Continuano le intimidazioni nei confronti di negozianti,per ultimo a Reggio Calabria con alcune raffiche di mitra sparate nottetempo alle vetrine di un negozio di alimentari e di una paninoteca o di aziende, come a Brindisi dove in un attentato ad una ditta di igiene ambientale sono stati incendiati quattro compattatori per la gestione dei rifiuti.

Non si contano più gli accoltellamenti in strada molti dei quali con il coinvolgimento di giovani come è accaduto a Cassino (Frosinone), con una ragazza pugnalata con due fendenti da un uomo poi arrestato; a Roma, con un quattordicenne ferito a coltellate al termine di una lite con un uomo; a Firenze, con un tredicenne che minaccia con un coltello i poliziotti che lo avevano sorpreso a rubare un ciclomotore; a Bologna, con un minorenne straniero accoltellato alla testa per rapinarlo di pochi spiccioli.

Veri e propri assalti nelle case come a Milano dove due ladri incappucciati e armati di asce hanno rapinato una coppia con due bambini intenta a guardare la tv mentre a Massafra (Taranto) la gente si barrica in casa dopo una serie impressionante di furti negli appartamenti.

Un clima di insicurezza pubblica molto pericoloso perché alimenta la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni.

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