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Operazione “doppio colpo”. Calcestruzzi – mafia, 14 arresti

Fonte: Agi il . Abruzzo, Lazio, Sicilia

Arrestati da carabinieri e
finanzieri i vertici di Cosa nostra siciliana e della
Calcestruzzi spa di Bergamo. In una vasta operazione denominata
“Doppio colpo” , che ha interessato Sicilia, Lombardia, Lazio e
Abruzzo, i militari dell’Arma e le Fiamme gialle dei comandi
provinciali di Caltanissetta hanno tratto in arresto 14 persone
e sequestrato sette aziende siciliane operanti nel settore del
movimento terra. Tra gli arrestati boss mafiosi, cui sono stati
contestati i reati di associazione mafiosa e illecita
concorrenza con violenza e minaccia, e i dirigenti della
Calcestruzzi Spa di Bergamo, a cui sono stati contestati i
reati di associazione per delinquere e frode in pubbliche
forniture. Con l’appoggio della mafia, cui cedeva parte dei
maggiori profitti realizzati frodando i propri clienti – ai
quali forniva calcestruzzo con minori quantitativi di cemento –
l’azienda bergamasca – da piu’ di due anni sotto
amministrazione giudiziaria – aveva assunto il monopolio nella
fornitura di calcestruzzo in Sicilia. Conferenza stampa alle 11
al palazzo di giustizia di Caltanissetta.
Le indagini hanno permesso di appurare che esponenti di
spicco delle cosche nissena e catanese imponevano la fornitura
del calcestruzzo prodotto dalla Calcestruzzi alle imprese
aggiudicatarie di appalti pubblici o privati, eliminando
scomode concorrenze e consentendo l’espansione dell’azienda
bergamasca nel mercato della Sicilia orientale. Secondo i
carabinieri e i finanzieri di Caltanissetta erano chiare le
responsabilita’ dei proprietari e dei gestori delle imprese
siciliane dedite al movimento terra, che avevano rapporti di
lavoro con la societa’ bergamasca; nel curare e gestire i
rapporti tra l’organizzazione criminale e la Calcestruzzi spa,
nel creare disponibilita’ finanziarie di natura illecita, da
destinare alle varie articolazioni territoriali di Cosa nostra,
quale controprestazione per gli interventi finalizzati a
imporre sul territorio le forniture di calcestruzzo da parte
della Spa bergamasca, mediante sovrafatturazioni di forniture e
trasporti di inerti; nel garantire la preminenza, in Sicilia,
della Calcestruzzi nel settore delle forniture e favorirne
l’ulteriore espansione; e nell’assumere una posizione di
esclusivita’ nel settore delle forniture e trasporto di inerti.

 
Accertate anche le responsabilita’ dei consulenti e dei
dipendenti della Calcestruzzi spa nell’aver creato e utilizzato
un sistema informatico (sistema Progress) per alterare i dati
di gestione produttiva del calcestruzzo fornito per appalti
pubblici e privati in difformita’ alle previsioni contrattuali
e per occultare la scadente qualita’ del calcestruzzo venduto;
nonche la responsabilita’ di due ex dipendenti dellA societa’
del nord Italia che, nella qualita’ di tecnologi, con raggiri –
consistiti nel predisporre fraudolentemente “ricette di
produzione” del calcestruzzo difformi da quelle stabilite per
contratto – fornivano, per le commesse relative all’appalto
“Porto Isola – Diga Foranea Gela”, conglomerati composti da un
minor quantitativo di cemento e da inerti non idonei per lo
specifico impiego.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Reparto Operativo
e dai Finanzieri del Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria
di Caltanissetta, sotto la direzione della Dda nissena, hanno
consentito anche di porre sotto sequestro preventivo sette
aziende siciliane dedite al movimento terra, che avevano
rapporti di lavoro con la Calcestruzzi spa di Bergamo, alcuni
dei cui manager e consulenti sono tra i 14 arresti insieme a
boss mafiosi. Il provvedimento ha colpito beni per 5,5 milioni
di euro. Sigilli, in particolare alla David Santo e Gandolfo
S.n.c., con sede a Polizzi Generosa (Palermo), alla Telg srl di
Riesi (Caltanissetta), all’impresa individuale Lo Cicero
Francesco di Campobello di Licata (Agrigento), alla Arnone
Vincenzo Srl con sede a Mussomeli (Caltanissetta), all’impresa
individuale Ricotta Maria Pia con sede a Caltanissetta,
all’impresa individuale Incognito Antonio di Bronte (Catania) e
alla Fo.Tra. Srl di Gela.

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