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#EndImpunity, Ifj: «Nel 2022 già uccisi 59 professionisti dei media»

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In occasione della Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, il 2 novembre, il sindacato internazionale chiede a governi e società civile di sostenere l’adozione di una Convenzione delle Nazioni Unite sulla sicurezza degli operatori dell’informazione.

«Nonostante le buone intenzioni, il Piano d’azione delle Nazioni Unite per la sicurezza dei giornalisti non è stato in grado di fornire “l’ambiente libero e sicuro per gli operatori dei media” che era stato promesso. Al contrario, i giornalisti continuano ad essere aggrediti, picchiati, detenuti, molestati e minacciati per aver svolto il loro lavoro». Lo denuncia la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) in occasione della Giornata per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti che si celebra il 2 novembre.

«Allo stesso tempo, le continue minacce alla sicurezza digitale dei giornalisti, inclusi attacchi informatici, furto di dati, hacking e molestie online, mettono a rischio la sicurezza dei professionisti dei media, rendendo ancora più urgente l’adozione di uno strumento che costringerebbe i governi ad affrontare l’impunità per la violenza contro gli operatori dell’informazione», incalza la Ifj, che ha già documentato 59 omicidi di professionisti dei media nel 2022, 12 in più rispetto al 2021.

E nonostante protocolli, linee guida e proposte di intervento, «nove omicidi di giornalisti su dieci restano tuttora impuniti», riporta ancora il sindacato internazionale. Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Haiti, India, Messico, Kosovo, Pakistan, Palestina, Filippine, Russia, Turchia, Ucraina, Yemen: questi i Paesi dove livelli di violenza contro i reporter sono ai massimi livelli.

«Manca uno strumento internazionale vincolante che costringa gli Stati membri a reagire agli attacchi contro i giornalisti», rileva la presidente della Ifj, Dominique Pradalie.

«C’è una crescente frustrazione – aggiunge – per la mancanza di volontà politica di affrontare l’impunità e sostenere mezzi di comunicazione liberi e indipendenti. Per questo abbiamo promosso una campagna globale per l’adozione di una Convenzione internazionale dedicata alla protezione dei giornalisti e dei professionisti dei media».

La campagna è stata lanciata in occasione della 51ª sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra, il 30 settembre 2022. A sostenere la mobilitazione ci sono già oltre 60 organizzazioni internazionali per la libertà di informazione e per i diritti umani.

@fnsisocial

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