Festa Cinema Roma 2022: “Ora tocca a noi -Storia di Pio La Torre”
Prodotto da Gianluca Curti e Santo Versace per Minerva Pictures, insieme a Rai Documentari e Luce Cinecittà, con il contributo di Rai Teche, realizzato da Minerva Pictures, Ora tocca a noi – Storia di Pio La Torre di Walter Veltroni, presentato alla diciassettesima edizione della Festa del cinema di Roma, andrà in onda in una prossima prima serata firmata Rai Documentari su Raitre.
In questo film in cui si intersecano politica, storia e aspetto umano, nello stile della narrativa documentaria, Walter Veltroni si esprime al meglio, costruendo un resoconto che, con l’aiuto di tasselli di fiction, tiene avvinti e commuove. Ora tocca a noi – Storia di Pio La Torre si apre con le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ricorda quanto sia stato determinante il contributo di Pio La Torre nella lotta a cosa nostra: “La Legge che porta anche il suo nome contiene elementi che si sono dimostrati essenziali per colpire e sconfiggere la mafia”.
Segue il racconto della drammatica parabola di un uomo che si è fatto “ostia” per la collettività: figlio di gente poverissima, che lo avrebbe voluto contadino, Pio la Torre si emancipò invece con lo studio. Iniziò la sua militanza nel partito comunista a fianco dei braccianti, lottò perché la terra venisse assegnata a chi la lavorava, si procurò con la sua determinazione e coraggio molti nemici. Emanuele Macaluso, lo scomparso ex senatore comunista, racconta a Veltroni tra le lacrime che fu lo stesso la Torre ad avere l’intuizione della fine, perché gli confidò il timore che i prossimi nel mirino sarebbero stati loro: “Ora tocca a noi”, aveva detto Pio.
Il 30 aprile del 1982 il segretario regionale del PCI in Sicilia Pio La Torre fu assassinato, crivellato di proiettili in macchina insieme al suo autista Rosario Di Salvo, da un commando mafioso. Nell’isola la sua maggiore battaglia era stata contro la costruzione della base missilistica NATO a Comiso, per la quale aveva raccolto un milione di firme in calce ad una petizione al governo italiano.
Le sue iniziative erano state inoltre mirate alla lotta contro la speculazione edilizia. Nel 1980 Pio La Torre aveva presentato alla Camera dei deputati un disegno di legge che introduceva il reato di associazione di tipo mafioso e il sequestro dei beni patrimoniali posseduti dalla mafia.
Intervistato da Giuseppe Marrazzo, giornalista Rai, la Torre aveva affermato: “Noi proponiamo di concentrare l’attenzione sull’illecito arricchimento. Perché la mafia ha come fine, appunto, l’illecito arricchimento. Allora è lì che dobbiamo mettere i riflettori”. Era una persona che andava fino in fondo e gli costò la vita.
Dopo la sua morte fu introdotta la legge n. 646, del 13 settembre 1982, nota come “Rognoni-La Torre”, che per la prima volta nel codice penale italiano prevedeva il reato di “associazione di tipo mafioso” (art. 416 bis) e le conseguenti misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali.
Completano il ritratto di un eroe suo malgrado le interviste con il regista Giuseppe Tornatore, con l’attuale Procuratore Capo di Palermo Maurizio De Lucia, l’ex capo della Squadra Mobile di Palermo Francesco Accordino, la figlia di Rosario Di Salvo, Tiziana di Salvo, e il figlio di Pio, Franco La Torre.
Fonte: Articolo 21
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