Milano 27/6: flash mob a Piazza Prealpi, nel nome di Lea Garofalo
“Ci sentiamo offesi, non solo a Milano ma in tutto il Paese, per questo atto di vigliaccheria e oltraggio alle donne vittime di violenza e in particolare alla memoria di Lea Garofalo.
Per la quarta volta la panchina rossa dedicata a Lea in piazza Prealpi, è stata danneggiata e bruciata la notte del 22 giugno. Questa panchina è stata posta per iniziativa dell’Anpi di zona, con l’aiuto di Libera e delle ragazze e dei ragazzi del presidio Lea Garofalo. Da allora numerose iniziative, sostenute dalle scuole del quartiere, fanno di quel simbolo una fonte di ricordo e memoria viva, un esempio di coraggio civico e di cittadinanza attiva.
Piazza Prealpi è una piazza di periferia, in un quartiere con problemi gravi di criminalità e di spaccio di stupefacenti, zona storica della cosca Serraino/Di Giovine; in quella piazza c’è l’appartamento in cui fu torturata e uccisa la testimone di giustizia Lea Garofalo.
Lea è diventata un simbolo di ribellione delle donne e un esempio di riscatto. Con il suo sacrificio ha liberato la figlia Denise da un destino imposto e inesorabile che i clan riservano alle loro figlie, ostaggi delle gerarchie e delle alleanze della ‘ndrangheta.
Da anni i ragazzi e le ragazze di Milano ne sostengono la memoria e gridano in ogni manifestazione pubblica il coraggio di “sentire, vedere, parlare”. Parole scritte nella bandiera che hanno dedicato a Lea Garofalo.
In una Milano sonnolenta e distratta quei giovani si mobilitarono per garantire una presenza stabile al processo contro gli assassini, per affermare vicinanza alla loro coetanea in difficoltà.
Fu una presenza silenziosa, espressa con pochi simboli, quei ragazzi diventarono i parenti acquisiti di Denise. Per mesi resistettero agli sguardi torvi delle madri, delle mogli e delle sorelle degli imputati, alle allusioni degli imputati; attirarono una partecipazione crescente, silenziosa e composta, ma ferma e costante.
Erano dalla parte di Denise e con la loro attenzione ricordavano a tutti che l’assassinio di Lea non era stata la conclusione tragica di una vicenda familiare privata calabrese, quella storia riguardava tutti e rivelava le logiche e le culture di un sistema che si impadroniva della società lombarda. E i milanesi cominciarono a guardare la città con gli occhi di quei ragazzi.
Ecco perché quel simbolo viene bruciato, offeso, distrutto, arrogantemente e ripetute volte; tutti devono spere che le cosche controllano il territorio e riaffermano le loro regole e le loro leggi.
Libera, l’Anpi e il Municipio 8 hanno indetto una manifestazione pubblica lunedi 27 giugno, alle 18,30 in piazza Prealpi a Milano. Siamo convinti che la partecipazione e la mobilitazione siano la strada giusta. Tutte le istituzioni nazionali e Milano sentano questo impegno come una posta in gioco che coinvolge la libertà di tutti.
E necessario che si predispongano strumenti e controlli rigorosi, anche le telecamere, e che quella zona e quell’appartamento diventino luogo pubblico della narrazione di Milano e dell’intero paese: un esempio di liberazione, di rifiuto della convivenza e dell’indifferenza.”
Associazioni promotrici e aderenti:
-Scuola di Formazione Antonino Caponnetto
-Memoria e Futuro
-Centro Peppino Impastato (Palermo)
-UDI (Catania)
-Libera Milano contro le mafie
-Coordinamento scuole milanesi per la legalità e la cittadinanza attiva
-CPL Legalizzami (Usr Lombardia)
-ANPI provinciale Milano
-Associazione Civitas Virtus
-Associazione Rete Martesana Aps (Milano)
-Sindacato SUNIA Sicilia
Adesioni:
-Nando dalla Chiesa, Presidente Comitato Antimafia Comune di Milano
-Alessandra Dolci, magistrato Capo DDA di Milano
-Alessandra Cerreti, magistrato DDA di Milano
-Sara Ombra, magistrato DDA di Milano
-Monica Forte, Presidente Commissione Antimafia Consiglio regionale Lombardia
-Lamberto Bertole’, Assessore Welfare e Salute Comune di Milano
-Rosario Pantaleo, presidente della Commissione consiliare antimafia
-Lorenzo Frigerio, Libera Informazione
-Pietro De Luca, già Dirigente Scolastico
-Armando Spataro, già magistrato
-Gherardo Colombo, già magistrato
-Adriana Laudani, avvocato, già collaboratrice di Pio la Torre
-Antonio Pioletti, professore emerito (Catania)
-Umberto Santino, studioso del fenomeno mafioso (Palermo)
-Lorenzo Sanua, figlio di Pietro Sanua vittima di mafia Corsico
-Monica De Luca, referente del presidio Lea Garofalo di Milano
-Ilaria Marzia Orsini, docente ITSOS A. Steiner referente CPL Milano
-Alessandra Attianese, docente ITSOS A. Steiner Milano
-Francesca Castelli, docente ITSOS A. Steiner Milano
-Jole Garuti, Direttrice Associazione SAO -Saveria Antiochia Osservatorio Antimafia
-Emanuela Piantadosi, Presidente Associazione Vittime del Dovere
-Giansandro Barzaghi, Associazione Non uno di Meno
-Rosy Tallarita, Associazione Vedo, Sento, Parlo in memoria di Giuseppe Tallarita
-Cristina Tarzia Venturini, nipote di Bruno Venturini partigiano Medaglia d’Argento al valore militare
-Nando Benigno, Scuola di Formazione Antonino Caponnetto
-Ilenia Domenica Paluano, docente ITSOS Albe Steiner Milano
-David Gentili, Comitato Antimafia Comune di Milano
-Silvia Pinelli, figlia di Giuseppe Pinelli
-Claudia Pinelli, figlia di Giuseppe Pinelli
-Marika Demaria, giornalista
-Giuliano Turone, già magistrato
-Nicoletta Vallorani, docente Università degli Studi Milano
-Luciano Granozzi, già docente Università di Catania
-Giusi Milazzo, figlia del partigiano Giuseppe Milazzo
-Mariele Merlati, docente Università degli Studi Milano
Fai sottoscrivere, la raccolta delle adesioni è in corso: scuolaformazionecaponnetto@gmail.com
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