Reggio Calabria: operazione CC, Comune Sinopoli era centro spacci
Il Comune di Sinopoli, nel reggino, era il fulcro dell’attività di spaccio di droga scardinato oggi dai carabinieri nell’operazione ‘Retè. Era una vera e propria ragnatela, infatti, l’organizzazione dedita al traffico illecito. Gli investigatori hanno accertato che a Sinopoli la cocaina veniva lavorata e tagliata nelle abitazioni degli indagati che avevano costituito un «ramificato supermarket della droga con vere e proprie centrali dello spaccio».
Lo stupefacente (sia cocaina che marijuana) veniva poi ceduto a spacciatori di tutta la Calabria, soprattutto nelle zone di Bagnara, che lo rivendevano nelle proprie aree di provenienza. Gli arresti sono stati eseguiti, oltre che a Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte, anche a Messina, Paola (Cosenza) e Nettuno (Roma). Le indagini sono state coordinate dalle Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Nel corso delle indagini è stata anche appurata la grande disponibilità di armi clandestine da parte del sodalizio e il coinvolgimento di altri soggetti nel traffico e nella detenzione illegale delle armi. In particolare, elemento di riscontro al contenuto delle intercettazioni è stato rappresentato dai sequestri di sostanza stupefacente, armi e munizionamento eseguiti sulla base delle indicazioni captate.
Sono finiti in manette Matteo Bonforte (26 anni), Giuseppe Cannizzaro (27), Rocco Carbone (22), Mariano Delfino (23), Rocco Graziano Delfino (24), Cosimo Fedele (30), Angelo Oliverio (44), Vincenzo Rechichi (36) e Francesco Trotta (31). Risulta invece irreperibile Domenico Cannizzaro
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