Per fare una buona inchiesta? Studiare e osare. Intervista a Maria Cuffaro
Maria Cuffaro, giornalista del TG3, ricopre quest’anno il ruolo di tutor per la categora video inchiesta. Le abbiamo posto alcune domande per capire la sua idea di giornalismo e quali consigli si sente di dare a chi vuole realizzare una buona inchiesta.
Perché hai accettato il ruolo di tutor del Premio Morrione? Che cosa significa per te?
Mi aspetto di imparare tanto, mi aspetto dialogo, nuovi linguaggi, nuovi punti di vista, mi aspetto di essere stupita da punti di vista inaspettati, mi aspetto l energia e determinazione.
Cosa vi aspettate dal giovane under 30 che stai seguendo nella realizzazione dell’inchiesta?
Molti dei lavori del Premio Morrione sono frutto di un lavoro di squadra, questo è un grande insegnamento, vuol dire educare alla collaborazione all’ascolto, un lavoro di gruppo se sviluppato bene riesce ad essere molto più efficace e riesce ad essere molto più efficace.
Quando hai capito che avreste fatto del giornalismo il tuo mestiere?
Per caso, quando il Manifesto ha iniziato a pagarmi per gli articoli , scrivere era diventato il modo di avvicinarmi a storie e a paesi che altrimenti non avrei mai conosciuto, immergermi nelle vite degli altri. Era emozionante diventare testimone di storie piccole e grandi. Quando ho capito che scrivendo riuscivo a pagarmi l’affitto ho capito che era diventato un mestiere.
Quale consiglio su tutti ti senti di dare agli under30 arrivati in finale e ora alle prese con il progetto di inchiesta?
Studiare e osare.
C’è un’inchiesta che consideri un esempio da seguire? Quale e perché?
Faccia da Turco di Guenter Wallraff del 1985. Era la prima volta che un giornalista indossava i panni di un altro per trascinare il lettore in un modo molto vicino ma estremamente lontano. Wallraff è stato il primo a impersonare l’ oggetto della sua inchiesta, dopo lo hanno fatto in molti, ma lui è stato il primo e quindi il suo libro cambiò i paradigmi del giornalismo. Per primo scelse un punto di vista preciso , nn aveva la pretesa di fare un resoconto obbiettivo.Scegliere una parte non indebolisce l’inchiesta anzi la rafforza.
Che libro consigliereste di leggere a chi vuole fare del giornalismo il proprio mestiere?
“La conquista dell’America. Il problema dell’Altro“ di Tzvetan Todorov. Perché il/la giornalista si deve sempre porre il problema dell’Altro.
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