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In forte aumento l’immigrazione irregolare nell’Unione Europea

Piero Innocenti il . Diritti, Internazionale, Migranti, Politica, Società

Il periodico report sull’immigrazione clandestina in UE redatto nei giorni scorsi dall’agenzia europea Frontex offre un quadro di apprensione citando i 57.800 casi accertati di ingressi irregolari alle frontiere esterne nei primi quattro mesi del 2022, con un incremento del 69% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.

E questo senza contare i cittadini ucraini fuggiti dalla guerra nel loro paese per rifugiarsi in quelli vicini e anche in Italia (oltre 100mila i rifugiati accolti nel nostro paese); si calcola che siano quasi sei milioni dall’inizio dell’invasione del febbraio scorso.

Nel quadrimestre in esame le rotte maggiormente interessate dai flussi migratori sono state quella occidentale dei Balcani con 27.172 ingressi illegali (il 130% in più rispetto al 2021), quella del Mediterraneo orientale con 9.109 arrivi (l’86% in più rispetto allo stesso periodo del 2021), quella del Mediterraneo centrale con 9.300 migranti (il 4% in più rispetto all’anno prima, in prevalenza cittadini egiziani, bangladesi e tunisini), quella orientale con 1.683 ingressi irregolari (per lo  più ucraini, bielorussi e irakeni). Incremento notevole anche di migranti (12.800, il 160% in più rispetto al 2021) che hanno cercato di raggiungere l’Inghilterra attraversando il “Canale” a bordo di gommoni o piccole imbarcazioni.

Dunque è tutto il mondo occidentale ad essere investito da grandi movimenti di popolazione (destinati ad aumentare considerevolmente) determinati da molteplici fattori tra i quali i seguenti assumono particolare rilevanza.

Gli squilibri di natura demografica: la popolazione è in crescita e continua ad espandersi esclusivamente nei paesi ad economia meno avanzata determinando, così, un aumento del bisogno alimentare in zone dove le risorse diminuiscono o rimangono inalterate (e con l’export di grano di Russia ed Ucraina bloccato a causa della guerra in atto, è forte il rischio di una gravissima crisi alimentare globale con conseguenze imprevedibili).

Gli squilibri di natura economica, con una condizione dei cittadini dei paesi poveri sempre più critica. La povertà determina una bassissima qualità della vita e prospettive non comparabili con quelle offerte dai paesi industrializzati, un divario tra queste realtà destinato ad aumentare nel prossimo futuro.

Gli squilibri di natura sanitaria o ambientale causati da epidemie, siccità, desertificazione.

Gli squilibri di natura politica causati da guerre civili, scontri etnici, terrorismo, rivalità tribali, accentuati da istituzioni statali incapaci di garantire livelli di tutela minima ai cittadini. La profonda spaccatura tra i paesi ricchi e poveri che è sotto gli occhi di tutti è la causa principale di tali migrazioni che costituiscono una valvola di sfogo per milioni di esseri umani che, in un mondo unificato dalle logiche del capitalismo mondiale, sempre più attratti dal modello di vita occidentale, non si rassegnano a morire senza reagire alle grandi ingiustizie.

La situazione del nostro paese relativamente al numero di migranti sbarcati nel 2022, alla data del 24 maggio, comparata con gli ultimi due anni, evidenzia un apprezzabile aumento destinato a crescere con la stagione estiva in cui si registra un aumento ulteriore del flusso migratorio via mare verso le nostre coste: dunque al 24 maggio sono stati 17.893 i migranti soccorsi/sbarcati (di cui 2.071 minori non accompagnati) contro i 13.765 dello stesso periodo del 2021 e i 4.727 del 2020. Quanto alle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco, gli egiziani sono il numero maggiore (3.305), seguiti dai bangladesi (3.040), dai tunisini (2.091), dagli afghani (1.796) e dai siriani (1.206).

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