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L’intraprendenza dei narcotrafficanti marocchini in Italia

Piero Innocenti il . Criminalità, Dai territori, Droga, Forze dell'Ordine, Lombardia, SIcurezza

Nel nostro paese le organizzazioni criminali marocchine si occupano innanzitutto del traffico e spaccio di stupefacenti, in collaborazione anche con italiani e con persone di altre nazionalità, tanto da detenere il monopolio in alcune aree territoriali.

Se fino a pochi anni fa (2015) questi gruppi controllavano soprattutto il traffico d hashish proveniente dal loro paese (traffico che continua ancora incessantemente se si pensa al sequestro record, alcuni giorni fa, in un magazzino a Tangeri, di un carico di oltre 31 ton. di hashish pronto per la spedizione), oggi, secondo le risultanze investigative, si confermano anche nel mercato della cocaina, dell’eroina, della marijuana. Una presenza che è andata interessando tutto il territorio nazionale “anche in ragione di un processo di integrazione costante nel tessuto socio criminale” in cui, poi, si sono radicati definitivamente, incluse le zone a “tradizionale” presenza mafiosa (cfr. relazione della DIA, secondo semestre 2017).

Una più consistente presenza di tali gruppi è stata rilevata in Lombardia dove diverse operazioni antidroga degli anni passati ed in particolare del 2021, hanno evidenziato aspetti di particolare interesse criminale.

Ricordiamo, per esempio, l’operazione del maggio 2021 con cui la Polizia Ferroviaria di Milano ha arrestato un gruppo di dodici persone (11 maghrebini e 1 italiano), coordinato dai componenti di una famiglia marocchina  che aveva monopolizzato l’attività criminale, spacciando, tra l’altro, un particolare tipo d eroina denominato 6-MAN con un principio attivo dalla elevata capacità di assorbimento nel corpo.

La presenza, poi, di numerosi tossicodipendenti alla ricerca di dosi nelle arre ferroviarie di Milano Rogoredo e San Donato, aveva causato continui rallentamenti alla circolazione dei treni e alcuni investimenti mortali. Sempre nel mese di maggio 2021 i Carabinieri di Milano hanno denunciato ben 60 marocchini componenti di tre gruppi  che, nella zona boschiva di Lainate (MI), spacciavano cocaina, eroina, hashish e marijuana con una media di oltre 200 cessioni giornaliere.

Se il narcotraffico è l’attività privilegiata, i marocchini “emergono” nel panorama criminale nazionale anche in altri settori delinquenziali come nelle rapine con 1.745 denunciati all’autorità giudiziaria nel 2021 sul totale di 6.870 stranieri e per i furti con 4.567 denunciati su 29.159 stranieri.

Non sono mancate anche situazioni particolari sfruttando le “opportunità” indotte dall’emergenza pandemica. Così, a febbraio 2021, i carabinieri di Roma in servizio presso lo scalo aereo “Leonardo da Vinci”, hanno proceduto al sequestro di oltre 23mila capsule e 180 confezioni di flaconi di specialità medicinali ad uso umano provenienti dal continente africano trasportate clandestinamente nei bagagli di un marocchino e asseritamente usati anche nella terapia anti Covid-19 ma in realtà potenzialmente pericolose per la salute.

Nel 2020 (ultimo dato disponibile della DCSA), le persone denunciate in Italia per traffico/spaccio sono diminuite dell’11,2% passando dalle 35.292 del 2019 alle 31.335 del 2020 (la sostanza stupefacente interessata dal più alto numero di persone denunciate, 12.974, è stata la cocaina) di cui 10.192 stranieri, il 32,53% del totale. I marocchini sono in cima alla classifica, come sempre da anni, con 2.172 denunciati, seguiti dagli albanesi con 1.780 e dai nigeriani con 1.176.

Reale quindi il pericolo che anche le compagini criminali marocchine possano evolvere verso strutture criminali integrate e complesse nell’ambito del narcotraffico.

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