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Le mani del clan Moccia sulla Tav: 57 arresti e sequestro beni per 150 mln euro

Redazione il . Campania, Economia, Forze dell'Ordine, Mafie, Politica, Puglia, Società

Camorra, ordinanza per 57 del clan Moccia: sequestri per 150 mln

Associazione mafiosa, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, favoreggiamento. Per queste accuse il Ros dei carabinieri ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 57 persone. Il provvedimento è stato deciso dal gip di Napoli.

I reati – si aggiunge – sono aggravati dalla finalità di agevolare il clan Moccia. Nei confronti di 36 persone, in particolare, è stata decisa la custodia cautelare in carcere; per 16 gli arresti domiciliari e per 5 la misura del divieto temporaneo di esercitare attività d`impresa. Gli investigatori della Guardia di finanza, del Gruppo d`investigazione sulla criminalità organizzata, hanno portato a termine ulteriori 2 misure del divieto temporaneo di esercitare attività d`impresa e un decreto di sequestro preventivo d`urgenza di beni mobili, immobili e di quote societarie per un valore di circa 150 milioni di euro. Red/Nav

Askanews, 20/04/2022 07:08


Un blitz delle forze dell’ordine ha decapitato il clan Moccia

di Lucia Licciardi e Fabiana Pacella

In manette anche un consigliere comunale di Lecce. I carabinieri del Ros hanno eseguito 57 misure cautelari mentre la Guardia di Finanza ha sequestrato beni mobili, immobili e quote societarie per un valore di circa 150 milioni di euro

I carabinieri del Ros hanno eseguito oggi misure cautelari, emesse il 9 aprile scorso dal gip di Napoli, nei confronti di 57 indagati (36 in carcere, 16 ai domiciliari e per 5 divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa), cui vengono contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, favoreggiamento, aggravati dalla finalità di agevolare il clan Moccia.

Contestualmente, la Guardia di Finanza ha eseguito altre 2 misure del divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa e un decreto di sequestro preventivo d’urgenza di beni mobili, immobili e di quote societarie per un valore di circa 150 milioni di euro.

L’indagine dei Ros di Napoli riguarda la struttura mafiosa che fa a capo i fratelli Angelo, Luigi e Antonio Moccia, insieme al cognato Filippo Iazzetta, che, anche da reclusi e dopo il trasferimento di Angelo e Luigi a Roma, hanno continuato a esercitare un controllo capillare nei territori di Afragola e nei comuni limitrofi.

L’organizzazione ha un’ala militare ma anche una imprenditoriale che è molto attiva nel recupero degli oli esausti di origine animale o vegetale di tipo alimentare, nel recupero di scarti di macellazione ma anche nei grandi appalti ferroviari compresa l’alta velocità.

La Guardia di finanza di Napoli, poi, ha eseguendo un decreto di sequestro preventivo di urgenza per i beni immobili e quote societarie e le due misure di divieto temporaneo dell’esercitare l’attività d’impresa. I Moccia nel tempo hanno accumulato ingenti capitali.

Arrestato consigliere comunale di Lecce

Andrea Guido, consigliere comunale d’opposizione di Lecce, assessore nella passata legislatura nella giunta di centro-destra, è tra gli arrestati nel blitz anticamorra concluso a Napoli dai carabinieri del Ros coordinati dalla locale procura.

Secondo l’ipotesi degli investigatori, Guido avrebbe favorito appalti a favore di personaggi riconducibili al clan Moccia. Stessa ipotesi di reato per un altro dei 57 arrestati, l’ex consigliere comunale di Bari Pasquale Finocchio, accusato di traffico di influenze.

Guido e Finocchio sono destinatari di una misura restrittiva con il beneficio dei domiciliari. A Finocchio, ex vicepresidente del Consiglio comunale di Bari eletto nel centrodestra, viene contestato il reato di traffico di influenze per fatti accaduti nel 2017.

Per gli inquirenti sarebbe stato un mediatore con gli imprenditori, anche approfittando del suo ruolo politico-istituzionale.

Agi – Agenzia Italia, aggiornato alle 11:10, 20 aprile 2022



Camorra: 59 misure di Ros e Gdf, sequestro da 150 milioni

Maxi blitz contro clan Moccia coordinato da Procura di Napoli

I carabinieri del Ros, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Napoli, hanno notificato 57 misure cautelari (36 arresti in carcere, 16 arresti ai domiciliari e 5 divieti temporanei di esercitare attività d’impresa) emessi dal gip lo scorso 9 aprile nei confronti di altrettanti indagati ai quali gli inquirenti contestano, a vario titolo, l’associazione mafiosa, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, favoreggiamento, reati aggravati dalla finalità di agevolare il clan Moccia.

Contestualmente il Gico della Guardia di finanza di Napoli ha notificato altri due divieti temporanei di esercitare attività d’impresa e sequestrato, d’urgenza, beni mobili, immobili e quote societarie per un valore complessivo pari a 150 milioni di euro.

Camorra: consigliere Lecce ‘prese denaro da affiliato clan’

Ordinanza ‘per fare acquisire servizio raccolta olio a impresa’

Il consigliere comunale Andrea Guido, posto oggi agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione con aggravante mafiosa, nell’ambito del maxi blitz dei carabinieri del Ros e del Gico della Guardia di Finanza contro il clan camorristico Moccia, quando era assessore all’Ambiente del Comune di Lecce nel 2017 ha ricevuto 2.500 euro quale anticipo della somma di 5.000 euro da Francesco Di Sarno.

Il denaro l’avrebbe ricevuto, si legge nell’ordinanza del gip di Napoli, per fare acquisire alla Soloil Italia (braccio economico del clan Moccia) l’affidamento del servizio di raccolta dell’olio di origine alimentare esausto nella città di Lecce e negli altri comuni del consorzio dell’ambito di riferimento, “nella consapevolezza di agevolare gli interessi del potere economico-criminale del clan Moccia in Puglia, incrementandone la forza finanziaria e militare”.

Ansa, Napoli/Bari


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