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Il sociologo Omizzolo aggredito insieme ad una reporter canadese, via al processo a Latina

Graziella Di Mambro il . Criminalità, Giustizia, Informazione, Lazio, Migranti, Società

Un giorno di aprile del 2018 un imprenditore di Sabaudia ha rincorso la troupe della tv di Stato canadese e il sociologo Marco Omizzolo che stavano realizzando un servizio sullo sfruttamento dei braccianti nell’agro pontino e in quell’azienda.

Ora è iniziato il processo davanti al Tribunale di Latina che vede imputato l’imprenditore e Omizzolo quale parte offesa, con lui, di fatto tutta l’informazione, compresa quella canadese.

Il sociologo dell’Eurispes, da tempo sotto sorveglianza attenuata per le sue denunce sulla schiavizzazione dei lavoratori agricoli stranieri che sono circa 19mila in provincia di Latina, stava guidando i giornalisti canadesi in quella zona finita al centro delle cronache nazionali nella primavera del 2018 proprio per una serie di indagini ed arresti per il reato di caporalato e sfruttamento.

Il gruppo stava girando immagini nei pressi di un’azienda di Sabaudia coinvolta nelle inchieste quando, secondo quanto riportato nel capo di imputazione, “l’imprenditore, alla guida di un furgone, aveva prima seguito e poi superato l’auto guidata da marco Omizzolo che percorreva una strada pubblica e a bordo della quale c’era anche la giornalista canadese, poi si era messo di traverso sulla carreggiata costringendolo quindi a fermare la vettura”.

A quel punto l’imprenditore era sceso dal mezzo ed aveva iniziato ad inveire contro Marco Omizzolo, minacciandolo e urlando: “… ora ti fotografo la targa dell’auto… adesso mi segui in azienda stronzo…”.

La terribile sequenza è stata filmata dalla reporter canadese con il cellulare. Subito dopo Omizzolo ha presentato denuncia alla Procura di Latina e sulla scorta delle prove acquisite il sostituto procuratore Andrea D’Angeli ha chiesto, con citazione diretta, il giudizio per l’imprenditore di Sabaudia.

Alla prima udienza è comparsa la parte offesa assistita dall’avvocato Silvia Calderoli dell’associazione “Progetto Diritti” che ha presentato richiesta di costituzione di parte civile, accolta dal giudice Laura Morselli.

La prossima udienza è fissata per il 26 marzo 2023 quando saranno sentiti i primi testimoni, tra cui la giornalista canadese. Per Omizzolo quanto accaduto si profila come una sorta di “spedizione punitiva volta ad evitare che si accendano i riflettori sulla grave situazione esistente nelle campagne pontine. Parlare di questo fenomeno è importante quanto avere giustizia in Tribunale“.

Purtroppo non è la prima volta che i giornalisti vengono inseguiti e aggrediti nelle campagne pontine dove spesso prevale una sorta di legge del più forte, in un feudo inavvicinabile dove centinaia di braccianti vengono non solo costretti a vivere in regime di sottomissioni, ma sono spesso minacciati anche con l’uso delle armi.

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