Giustizia e rispetto per il volontariato sardo (e per tutto il volontariato italiano)
Le 289 associazioni socie dirette e le oltre 400 associazioni socie indirette dell’Associazione Centro di Servizio per il Volontariato Sardegna Solidale ODV, che rappresentano la stragrande maggioranza del volontariato sardo, meritano giustizia e rispetto.
Questi i fatti che, negli ultimi tempi, hanno di fatto impedito al volontariato sardo di godere dei propri diritti e dei servizi a sostegno delle proprie attività e funzioni.
Nel luglio 2020 la Fondazione ONC (Organismo Nazionale di Controllo) ha rigettato la manifestazione di interesse di Associazione CSV Sardegna Solidale ODV per la gestione del Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) sardo, sostenendo che essa non era inquadrabile tra i gestori dei CSV a cui il Codice del Terzo Settore permetteva di continuare nell’attività. Sardegna Solidale ha dovuto impugnare tale rigetto davanti al TAR Lazio.
Nei fatti il ruolo del Comitato Promotore del CSV “Sardegna Solidale” costituito nel 1997, l’azione operativa dell’Associazione “La Strada”, la correttezza della gestione risultante dai bilanci del CSV sempre trasmessi per dovuto controllo al Comitato di Gestione, la ricostituzione del Comitato in forma di Associazione CSV Sardegna Solidale nel 2019 al fine della manifestazione di interesse documentano e rendono conto di un percorso limpido, virtuoso, sostanziale, che è stato interrotto con giustificazioni burocratiche e sorprendentemente punitive. E con disparità di trattamento, posto che in altre Regioni è stato permesso agli enti gestori di costituire insieme un nuovo soggetto con cui continuare la gestione.
Il rigetto della manifestazione di interesse ha portato all’indizione di una Procedura aperta per la scelta del nuovo gestore del CSV della Sardegna, a cui hanno partecipato Sardegna Solidale ed un altro Soggetto concorrente, sedicente ODV, costituito, poco più di un mese prima della scadenza del bando, da 16 associazioni (10 ODV e 6 APS).
A fine ottobre 2021 Sardegna Solidale viene ancora una volta estromessa dall’ONC, sulla base di un presunto difetto della sua base sociale: la presenza del tutto marginale e sostanzialmente inefficace di 3 neo-soci (su oltre 300) in forma di cooperativa/impresa sociale e la presenza di ODV non ancora iscritte al Registro del Volontariato (il cui numero però lo stesso bando chiedeva di indicare).
Esclusa Sardegna Solidale, l’ONC accredita quale gestore l’altro Soggetto concorrente.
Sardegna Solidale presenta quindi ricorso al TAR Sardegna e chiede all’ONC l’accesso agli atti e i documenti della candidatura e della procedura di accreditamento, per poterne verificare la correttezza.
L’ONC nega i documenti richiesti.
Sardegna Solidale si rivolge allora all’Ufficio Volontariato della Regione Sardegna, e dai documenti forniti viene a sapere che:
a) il Soggetto concorrente, in quanto non iscritto al Registro delle ODV, non era un ETS al momento della candidatura e quindi non poteva partecipare alla Procedura ai sensi dell’art. 2 della medesima Procedura;
b) il Soggetto concorrente, in quanto non ancora iscritto al Registro delle ODV, non era un ETS al momento dell’accreditamento e quindi non poteva essere accreditata quale CSV ai sensi dell’art. 61 del Codice del Terzo Settore;
c) l’istruttoria sulla candidatura del Soggetto concorrente è stata svolta dall’OTC Sardegna (ufficio territoriale dell’ONC). Almeno 3 membri dell’OTC Sardegna appartengono, anche con ruoli direttivi, alle associazioni socie del soggetto concorrente accreditato, e quindi in potenziale conflitto di interessi.
Sardegna Solidale fa valere quindi l’illegittimo accreditamento avanti al TAR Sardegna con “motivi aggiunti”.
L’ONC, ricevuti i motivi aggiunti e rendendosi conto di dover seriamente riconsiderare il suo operato, dispone l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela dell’accreditamento del Soggetto concorrente (sostenendo peraltro che tale avvio sarebbe stato deciso prima dei motivi aggiunti, senza però fornire prova di tale affermazione); inoltre, rinunciando al suo ruolo di “arbitro”, suggerisce al Soggetto concorrente di interloquire con la Regione Sardegna al fine di verificare l’esistenza di un “diritto all’iscrizione al Registro” antecedente rispetto a quello della effettiva iscrizione (17 dicembre 2021).
L’ONC ha poi negato a Sardegna Solidale anche la partecipazione al procedimento di autotutela, ma nel giudizio avanti al TAR Sardegna non ha preso posizione nel merito dei vizi sopra indicati e non ha negato la denunciata illegittimità dell’accreditamento. Salvo poi, a quanto dichiarato, versare a fine febbraio 2022 al Soggetto concorrente la prima trance del FUN, e ciò nonostante la pendenza della causa al TAR Sardegna e lo stesso avvio del procedimento di autotutela.
Da ultimo, il TAR Sardegna ha ordinato all’ONC di depositare in giudizio, entro il 21 marzo 2022, la decisione finale dell’autotutela, invitando a verificare se la qualifica di ETS poteva essere conseguita successivamente all’accreditamento, una volta ottenute le modifiche statutarie presso la Regione.
In cosa consiste la giustizia e il rispetto dovuto al volontariato di Sardegna Solidale?
Consiste, per l’ONC, nell’ammettere di aver sbagliato nell’accreditare un soggetto che non aveva il principale requisito: in quanto non iscritto al Registro del Volontariato, non era un Ente del Terzo Settore né al momento della candidatura né al momento dell’accreditamento, né poteva usufruire di termini ulteriori per la “regolarizzazione” (la stessa regolarizzazione negata a Sardegna Solidale in relazione ai presunti difetti della sua compagine sociale!). Presupposto della candidatura e dell’accreditamento è infatti la previa qualifica di ETS, mentre le modifiche statutarie servono solo per rendere l’ETS (già tale) compatibile con il ruolo di gestore del CSV una volta legittimamente accreditato.
Consiste, per l’ONC, nel rendere trasparenti le sue azioni e i suoi atti e provvedimenti, perché tutti possano verificare la correttezza del suo operato.
Consiste, per l’ONC, nel vigilare sull’esistenza di potenziali e reali conflitti di interesse in capo a chi verifica i requisiti di ammissione e i progetti dei candidati.
Consiste, per l’ONC, nell’annullare l’accreditamento, senza ulteriore ritardo, in adempimento dei principi di buona amministrazione e correttezza cui anche la Fondazione è soggetta per legge e in quanto ente che in base al CTS accredita e controlla i CSV e presiede alla corretta distribuzione delle ingenti risorse del FUN (in buona parte compartecipate dallo Stato).
Consiste, per l’ONC, nell’annullare l’accreditamento di un soggetto che ha partecipato al bando – ed è stato accreditato – senza averne titolo.
Consiste, per l’ONC, nel tutelare e non disperdere quanto positivamente costruito da Sardegna Solidale in oltre 20 anni di attività, in termini di rapporti, relazioni, iniziative, lavoro di rete, supporto al volontariato e alla popolazione sarda.
A ben vedere la giustizia e il rispetto che si deve al volontariato sardo interessa e coinvolge tutto il volontariato (e i Csv) in Italia
Cagliari, 17 marzo 2022
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