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No Bertolaso Day

Di Gaetano Liardo il . Abruzzo

No Bertolaso Day. L’indignazione dei cittadini aquilani è arrivata a Roma, in Piazza Montecitorio. Urlando gli slogan “L’Aquila vive”, i comitati aquilani hanno voluto far sentire la propria voce sulla triste e scandalosa vicenda che ha coinvolto la Protezione Civile. Una speculazione sulla vita di chi ha sofferto la tragedia di un devastante terremoto, e che, a quasi un anno di distanza, non ha visto risolvere ancora l’emergenza. Nonostante i trionfalismi del Governo, e i meriti dell’”efficientissima” Protezione civile, L’Aquila ha ancora ben visibili le ferite del terremoto. Ferite acuite da quanto riportato dalle intercettazioni telefoniche sull’inchiesta che ha travolto la Protezione Civile sulla gestione “gelatinosa” della ricostruzione. 

Come quell’imprenditore che intercettato se la rideva per la grande occasione del terremoto: «…bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno […] io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto». Gli appalti e il giro di soldi in ballo per la ricostruzione hanno attirato imprenditori, politici, magistrati, mafiosi, tutti pronti a banchettare sulla tragedia abruzzese. Più di 300 morti, migliaia di feriti, una città mortalmente colpita. Di fronte a una tragedia del genere non si pensava agli aquilani, ma al modo facile e veloce di arricchirsi. «Dopo più di dieci mesi dal terremoto ci sono ancora 10.000 persone ospitate dentro caserme – denuncia il Comitato 3e32 – e in alberghi della costa abruzzese», e ancora: «se si considerano inoltre le persone che si sono arrangiate grazie all’autonoma sistemazione, sono più di 30.000 le persone ancora assistite». Niente di risolto, anzi. Come dimostrato dall’invasione pacifica, e commossa, del centro storico della città il giorno di San Valentino. 
Macerie e detriti ovunque. E come se non bastasse, anche l’impossibilità di poter esprimere la propria opinione sui progetti di ricostruzione. Come se a L’Aquila ci fosse di fatto la sospensione dei diritti costituzionalmente garantiti. «Durante questi mesi la Protezione Civile ha ostacolato in ogni modo la partecipazione dei cittadini alle scelte sul futuro della nostra città – denunciano da 3 e 32 – arrivando perfino a vietare le assemblee e il volantinaggio all’interno delle tendopoli». Sulla stessa linea la sezione abruzzese di Peace Link e l’Abruzzo Social Forum: «autoritarismo, antidemocraticità, militarismo, mancanza di trasparenza e possibilità di controlli istituzionali sugli appalti e sull’intera gestione». Appalti e gestione opaca, il sistema “gelatinoso” sul quale ha aperto lo squarcio la Procura di Firenze, e che ha imposto uno stop al decreto che doveva far nascere la Protezione Civile Spa. Alla manifestazione hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco, gli “angeli del terremoto”, che dal 6 aprile hanno lavorato instancabilmente per aiutare la popolazione colpita dal sisma. Abituati ad affrontare le emergenze naturali, non hanno retto gli scandali di questi ultimi giorni. Gli slogan scanditi non lasciano dubbi sul perchè della protesta: «i vigili del fuoco sotto le intemperie e i “baroni” con la cervicale», oppure: «basta medaglie, vogliamo risorse». Falcidiati dai tagli alle risorse e umiliati per le condizioni in cui si trovano a lavorare. E’ dei giorni scorsi la notizia che la base dei Vigili del Fuoco di Monticchio, una frazione del capoluogo abruzzese è situata in un terreno pericolosamente inquinato da rifiuti tossici altamente nocivi. La scoperta è avvenuta in modo causale quando un gruppo di vigili del fuoco toscani ha ritrovato delle bottiglie, molte rotte, che contengono resti di rifiuti tossici residui di un’azienda che produceva diserbanti, insetticidi. Una vera e propria bomba ecologica dove hanno alloggiato, e tutt’oggi alloggiano, più di un migliaio di Vigili del Fuoco. «Ormai siamo all’epilogo finale delle nostre condizioni di lavoro», sbotta Antonio Jirato della RdB VVFF. Già, ma a nessuno sembra importargliene niente, in Abruzzo va tutto bene, la ricostruzione avanza e dopotutto: non è che c’è un terremoto al giorno!

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