Mafia, terremoto sul comune di Neviano in provincia di Lecce
Dopo l’operazione Antimafia che due settimane fa ha portato all’arresto di 15 persone tra cui l’assessore comunale con delega alla Cultura, è già pronta la commissione d’accesso di nomina prefettizia da fare insediare a palazzo di Città per la verifica dei presupposti atti a sciogliere l’assise consiliare per infiltrazioni mafiose.
Sono ore di fibrillazione tra il palazzo della prefettura e il ministero dell’Interno per procedere ad una nuova verifica sulle pressioni della criminalità organizzata alle pubbliche amministrazioni, come già accaduto per numerosi altri comuni della provincia di Lecce (poi commissariati).
La commissione di accesso sarà composta da un ufficiale della guardia di finanza, uno dei carabinieri, un dirigente di polizia scelto dalla questura, un funzionario della direzione investigativa Antimafia di Lecce, un funzionario economico finanziario, un dirigente della prefettura di Lecce, per totale di almeno 6 persone.
Come da procedura, i nomi dei componenti saranno resi noti e si passerà alla notifica dell’avvio delle procedure di accesso per verificare se vi siano o meno i presupposti per lo scioglimento per mafia del comune di Neviano.
Una esigenza, seguita praticamente de plano, all’attività con cui i carabinieri del comando provinciale di Lecce coordinati dalla direzione distrettuale Antimafia lo scorso 7 febbraio, hanno arrestato 15 persone per associazione mafiosa inferendo un duro colpo al clan Coluccia della Sacra Corona Uniita attivo nel territorio di Neviano e comuni limitrofi, come Aradeo, Galatina, Cutrofiano, Corigliano.
Tra le persone arrestate, Antonio Megha, assessore e avvocato di 62 anni (già sindaco di quel comune) poi dimessosi in seguito all’indagine.
Secondo gli elementi raccolti da investigatori e autorità inquirente, il professionista durante le elezioni amministrative del 2020, avrebbe pagato alla mafia €3000 in cambio di 50 voti, secondo l’accusa inoltre l’assessore avrebbe promesso al capo clan Michele Coluccia un posto di lavoro per suo figlio nell’impresa titolare dell’appalto sui rifiuti in paese.
Se da Palazzo di Città così come da parte dello stesso indagato è stato smentito ogni coinvolgimento in rapporti con il clan, le istituzioni non sono state a guardare e la vicenda è finita sul tavolo del ministero dell’Interno grazie all’impegno tempestivo della prefettura di Lecce guidata da Maria Rosa Trio, balzato agli onori delle cronache negli ultimi anni per i colpi di scure inferti alla mafia attraverso l’emissione di interdittive e lo scioglimento di Consigli comunali.
La commissione di accesso al comune di Neviano potrebbe essere operativa entro 72 ore.
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