“Più forte della paura”, venerdì 18/2 presentazione in Fondazione Murialdi
Venerdì 18 febbraio alle 11 la sede della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi ospita la presentazione del libro di Antonella Napoli “Più forte della paura”, edito dalla casa editrice All Around.
Moderati dalla giornalista Elena Pasquini, interverranno con l’autrice il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, e Zakia Seddiki Attanasio, moglie di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano in Congo ucciso il 22 febbraio 2021 in un’imboscata con il carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo.
Quelle raccolte in “Più forte della paura” sono storie che fanno rabbrividire, pagine che provocano forte lo sdegno. Un’opera a metà tra l’inchiesta e il romanzo.
Il libro racconta la piaga del tragico e inaccettabile fenomeno dei bambini soldato, la più crudele forma di violazione dei diritti umani, focalizzandosi sulla storia di Suleya Auma, distrutta nel corpo e nello spirito, ma capace nonostante tutto di reagire.
Una tragedia quella che ha riguardato Suleya e tanti altri e altre come lei, che in tutti gli scenari di guerra nel Sud del mondo continua a consumarsi nell’indifferenza ormai da troppo tempo e che sembra essere impossibile da arginare.
Eppure una speranza c’è ed è rappresentata dall’impegno di persone che lottano in prima linea per tentare contrastare crimini così efferati: una di queste era l’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio, barbaramente ucciso lo scorso febbraio con il carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci e il loro autista in un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite nel Congo orientale e al quale l’autrice, giornalista esperta di Africa e analista di questioni internazionali, era legata da un’amicizia sincera, fondata sulla comune volontà di provare a cambiare le cose per dare un futuro a queste piccole vittime la cui infanzia è stata distrutta.
Forse anche raccontare queste terribili storie può essere un modo per rendere onore al sacrificio di un servitore dello Stato come Attanasio, il cui lavoro è sempre stato al servizio dei più deboli.
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