Il corvo di Palermo
Nell’estate «dei veleni», il Corvo imbuca sei lettere anonime indirizzate alle più alte cariche della Repubblica. Si accusa Giovanni Falcone di aver trasformato il pentito Salvatore Contorno in un killer di Stato per stanare Totò Riina, il capo dei capi di Cosa Nostra. Potrebbe essere la pietra tombale sul maxiprocesso.
Poco dopo, la bomba all’Addaura nella villa di Falcone e le insinuazioni sull’autenticità dell’attentato. Una triangolazione micidiale di vendette e interessi coincidenti, un’oscura trama criminale ordita da «menti raffinatissime» per delegittimare e isolare gli uomini di punta dell’antimafia.
Per il settimanale «Epoca» il Corvo è Alberto Di Pisa, il magistrato della Procura di Palermo titolare dell’inchiesta Mafia e appalti. All’alba della stagione delle stragi, inizia così un estenuante calvario mediatico e giudiziario, uno dei momenti più bassi della giustizia italiana. Giudici contro giudici, Palazzi infetti, sussurri e pettegolezzi, storie di ieri e di oggi. Storie di mafia e servizi segreti in cui si fatica a capire chi sono i buoni e chi i cattivi.
Il libro è arricchito con la prefazione di Pietrangelo Buttafuoco e i commenti «fuori registro» di: Francesco Accordino, Giuseppe Ayala, Attilio Bolzoni, Pietro Calderoni, Bruno Contrada, Alberto Di Pisa, Maria Falcone, Francesco La Licata, Luigi Li Gotti, Gioacchino Sbacchi, Giusto Sciacchitano, Ottavio Sferlazza.
Riccardo Rosa, Matteo Zilocchi
Il corvo di Palermo
Le lettere anonime che spaccarono l’antimafia e infettarono la giustizia italiana
Glifo Edizioni, 2021
Pagg. 180, € 16,00
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