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L’aggiornamento professionale nella Polizia di Stato 

Piero Innocenti il . Criminalità, Forze dell'Ordine, Istituzioni, SIcurezza

La grande attenzione che viene riservata all’aggiornamento professionale dei poliziotti è testimoniata anche dalla recente circolare a firma del Capo della Polizia Giannini inviata a tutti i Questori e Dirigenti degli Uffici della Polizia di Stato dislocati sul territorio.

Una quindicina di pagine – inclusi gli allegati – con cui vengono date chiare e analitiche indicazioni per un aggiornamento professionale che abbia “uniformità di contenuti su tutto il territorio nazionale”, obiettivo questo raggiungibile ricorrendo “in maniera organica e sistematica alla formazione a distanza attraverso la piattaforma SISFOR”.

Un sistema di formazione che ha avuto la massima espressione durante il lungo periodo di emergenza sanitaria, che non esclude comunque la possibilità di una didattica frontale qualora particolari esigenze lo suggeriscano. Dunque, dodici giornate lavorative per ciascun poliziotto sono destinate all’aggiornamento e addestramento professionale, di cui sei riservate alle esercitazioni di tiro ed alle tecniche operative (controllo del territorio, guida in sicurezza dell’auto, scorte a personalità, posti di controllo, perquisizioni, fermo di un veicolo in movimento, etc.) e sei all’aggiornamento professionale.

Particolarmente rilevanti le tematiche “di interesse generale” citate nella circolare (contrasto alle minacce terroristiche interne e internazionali, uso delle armi da parte degli operatori di polizia, profili di responsabilità nell’attività di polizia) laddove saranno invece i Questori ad individuare quelle “di settore”, sentiti i Dirigenti dei vari Uffici della provincia, tenuto conto delle contingenze operative locali e di fenomeni di interesse professionale.

Grande attenzione è dedicata all’addestramento al tiro e al maneggio di sicurezza delle armi per consentire “ad ogni operatore di agire in condizioni complesse e reagire tempestivamente”, punto su cui il documento sollecita a rimuovere eventuali fattori critici che incidano sullo svolgimento regolare di questo addestramento specifico.

Ulteriori possibilità vengono date ai poliziotti per partecipare “senza oneri per l’amministrazione” a convegni o congressi su temi di interesse professionale relativi alle materie oggetto di addestramento.

Una forte esortazione, infine, perché in tutte le sessioni formative – addestrative, siano richiamati gli aspetti etici e deontologici dei poliziotti.

Spetta, da ultimo, ai Questori individuare come docenti “professionalità altamente qualificate per competenza specifica e capacità didattica, a prescindere, se del caso dalla qualifica rivestita” ricorrendo eventualmente anche ad esperti esterni qualora ritenuto utile e proficuo”.

Relazioni circostanziate su quanto svolto nelle singole province dovranno essere inoltrate per il doveroso monitoraggio all’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato.

Insomma, una straordinaria attenzione per i poliziotti chiamati a fronteggiare situazioni di servizio spesso complesse.

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