Il fallimento definitivo della politica sulla sicurezza pubblica
La conferma della fallimentare politica sulla sicurezza pubblica nel nostro Paese arriva sotto le feste natalizie con la “genialità” di inserire un comma nella legge di bilancio all’esame del Parlamento, che prevede il richiamo in servizio di poliziotti pensionati o lo slittamento della imminente età pensionabile, per non allargare di più il “buco” nell’organico della Polizia di Stato, che già conta circa diecimila unità dei vari ruoli.
Immediate le critiche dei sindacati di Polizia che hanno ricordato come ci sia urgente bisogno di arruolamenti straordinari di giovani agenti e non certamente di vedere poliziotti ultracinquantacinquenni in servizio di Volante o in altri servizi di controllo del territorio, che richiedono fresche energie fisiche e psichiche.
Sarebbe sufficiente dare anche una semplice occhiata alla rassegna stampa locale sul sito della Polizia di Stato, per rendersi conto di come la situazione generale sulla sicurezza pubblica sia diventata problematica in diverse città e ciò sia attribuibile, essenzialmente, alla commissione di delitti predatori, anche molto violenti, che sono i più odiosi e quelli che comprensibilmente allarmano maggiormente i cittadini.
Così, per restare agli ultimissimi episodi di vere e proprie scorribande di ladri si segnalano quelle nella zona dei Castelli romani con numerose case isolate prese di mira; a Ferrara, poi, in un solo giorno, sei appartamenti vengono svaligiati e non va meglio a Sarno (Salerno) dove i malviventi hanno rubato oro e denaro in una ventina di case; alla periferia di Perugia, poi, molti cittadini costretti a dormire con le luci interne ed esterne delle abitazioni dopo alcune decine di furti; stessa situazione nella zona di Camaiore (Lucca) con i ladri che entrano in una casa terrorizzando una famiglia.
L’anno volge al termine e il mese di dicembre si conferma quello più negativo per questo genere di delitti per i quali, lo ricordiamo, in generale, mediamente, la percentuale degli autori scoperti sul totale non supera il 20%.
Un’emergenza quella della sicurezza nelle case che si somma a quella sanitaria e che va avanti da quasi due anni e per la quale, comprensibilmente, il Ministero dell’Interno, sollecita un potenziamento dei servizi (con quali risorse non è dato sapere) per controllare l’osservanza delle norme anticovid.
La strampalata idea di richiamare in servizio i poliziotti pensionati o di procrastinare l’età di pensionamento denota una mancanza di visione strategica sulla sicurezza che lascia sgomenti.
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Sicurezza pubblica trascurata: troppa violenza e criminalità diffusa
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