Policlinico: Rifondazione denuncia i concorsi ad personam dell’azienda ospedaliera
Concorsi ad personam all’azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico. E’ la denuncia che Rifondazione Comunista lancia a Catania per porre l’accento “sulle gravi irregolarità del concorso pubblico per l’assunzione di 63 dirigenti medici, sanitari, amministrativi e professionali, bandito dal commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico – Vittorio Emanuele”. L’iniziativa è stata introdotta da Marcello Failla, responsabile politiche comunali di Rifondazione Comunista, che ha preannunciato la presentazione di un esposto alla magistratura, alla Corte di Conti ed al SAeT, Servizio Anticorruzione e Trasparenza, ufficio di Roma. “Lo scorso 20 ottobre- ha detto Failla- per stabilizzare personale che aveva avuto rapporto autonomo o parasubordinato a termine con la struttura universitaria, il commissario aveva bandito concorsi riservati per la copertura di 63 posti di dirigenti. A distanza di pochi giorni però l’assessorato regionale alla sanità aveva prontamente bocciato questi concorsi perché violavano la normativa in vigore, configurandosi come una stabilizzazione, esclusa per il personale dirigente in virtù di quanto espressamente previsto dall’art. 3, comma 94, della legge 244/2007. A distanza di un mese il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico – Vittorio Emanuele, aveva revocato i precedenti concorsi riservati, e bandito, nel contempo, nuovi concorsi pubblici per la copertura dei 63 posti di dirigenti, pubblicandoli sulla Gazzetta regionale, tra l’altro solo per estratto”. Secondo quanto sostengono i relatori del PRC “in realtà il nuovo bando ha gli stessi effetti concreti della stabilizzazione di personale precario tentata con il concorso revocato, perché assegna, in modo discrezionale, punteggi elevati ai partecipanti che possano vantare un’esperienza professionale e lavorativa svolta solo presso il Policlinico”. “Inoltre , ha continuato Failla, in barba a tutte le normative in vigore, il concorso è stato bandito in assenza della determinazione di pianta organica della nuova Azienda, del fabbisogno triennale di personale e per di più in violazione di quanto previsto dall’art. 7 del DA n. 1147 del 15.06.2009 che fa divieto alle nuove aziende sanitarie di bandire nuovi concorsi per la copertura di posti vacanti disponibili prima di aver attuato i processi di accorpamento di strutture e di unificazione di funzioni e del D.A. 4 settembre 2009 che subordina ogni copertura dei posti vacanti alla formale verifica di ricollocazione degli eventuali dirigenti in esubero. I concorsi sono stati inoltre banditi trascurando le graduatorie ancora valide ed utilizzabili per i posti in oggetto, scegliendo quindi, senza motivazione alcuna, di non ottemperare al dettato dell’art. 29 della Legge n. 5/2009. Infine la reindizione dei concorsi pubblici non poteva trovare alcun presupposto nelle disposizioni del protocollo d’intesa stipulato tra Università di Catania e Regione Sicilia, in quanto l’atto non è ancora in vigore perché oggetto di richieste di modifica ed integrazioni da parte del Ministero, tanto che non è stato nemmeno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. In tal modo, la già martoriata sanità catanese dovrebbe caricarsi di altri 5 milioni di euro annui di spesa per personale”. A breve Rifondazione Comunista invierà l’esposto anche all’assessore regionale alla sanità, perché intervenga per bloccare l’ennesimo caso di “oscura sanità” in Sicilia.
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