Romania, Lucia Goracci con troupe del Tg1 aggredita da senatrice ‘no vax’
Fnsi e Usigrai: «Il governo chieda spiegazioni»
«La Romania chieda scusa per la grave aggressione all’inviata della Rai Lucia Goracci e ai suoi collaboratori. Se Bucarest è ancora Europa, fatti del genere non devono accadere». Così, in una nota, Esecutivo Usigrai e Federazione nazionale della Stampa italiana commentano quanto accaduto alla giornalista e alla troupe, che hanno denunciato l’episodio in un servizio andato in onda nell’edizione delle 20 del Tg1 di lunedì 13 dicembre 2021.
In Europa c'è un paese che è penultimo per somministrazione dei #vaccini. E' la #Romania dove la nostra collega, l'inviata Lucia Goracci, è stata aggredita e sequestrata da una senatrice no vax. Questo è il racconto dell'accaduto. pic.twitter.com/TNV2Y71MeE
— Tg1 (@Tg1Rai) December 13, 2021
«Una giornalista sequestrata nell’ufficio di una senatrice no vax durante un’intervista, presa a pugni davanti alla polizia che avrebbe dovuto proteggerla e poi perquisita e trattenuta per ore in commissariato. Ci aspettiamo – incalza il sindacato – che il governo italiano e l’Unione Europea chiedano spiegazioni al governo rumeno su quanto è accaduto».
Sull’accaduto torna, a margine della cerimonia per il tradizionale scambio di auguri a Montecitorio tra il presidente Roberto Fico e la stampa parlamentare, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.
«La vicenda della collega della Rai Lucia Goracci, rinchiusa in una stanza dopo aver tentato di intervistare una parlamentare no vax della Romania richiede un intervento da parte delle massime autorità dell’Unione Europea. La libertà di stampa e il diritto di cronaca – osserva – sono capisaldi dell’atto costitutivo dell’Unione. A nessuno Stato membro può essere consentito di calpestare e violare tali principi, senza una dura reazione da parte del Parlamento e della Commissione Europea, alla quale deve seguire un’adeguata sanzione».
L’auspicio, conclude Lorusso, «è che anche il governo italiano si attivi in tutte le sedi per ottenere giusti e ineludibili provvedimenti nei confronti della Romania, Paese membro della Ue, e ristabilire il rispetto del diritto dei giornalisti ad informare e dei cittadini a essere informati, pilastro della democrazia».
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