“Adesso possiamo dirlo davvero: InTessere è realtà”
Presentata ieri, in Fabbrica delle “e”, la sartoria popolare del Gruppo Abele, in una serata evento con don Luigi Ciotti ed Enrica Tesio. Durante la serata, sono stati battuti all’asta i primi tre capi marchiati InTessere, per un totale di 813 euro raccolti
“Chi ha inventato questo progetto ha visto nel cucito una splendida metafora del lavoro sociale. Che è lavoro paziente e quotidiano di incontro e rifinitura. Un lavoro che riparagli strappi emotivi nella vita delle persone ma anche gli strappi nel tessuto sociale, frutto di ingiustizia, povertà e paure”. Con queste parole Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele, ha simbolicamente inaugurato ieri sera (venerdì 3 dicembre) InTessere, la sartoria popolare all’interno della Drop House, il centro diurno di Barriera di Milano per donne in condizioni di vulnerabilità.
La festa si è svolta, per garantire il necessario distanziamento, non in via Leoncavallo dove è stata allestita la sartoria, ma alla Fabbrica delle “e”, la sede del Gruppo Abele di corso Trapani.
Causa Covid anche i tempi si sono dilatati. Ma ora, a oltre due anni dal crowdfunding che ha permesso di raccogliere 23 mila euro (grazie anche al sostegno della Fondazione Eandi) e a quasi altrettanto dalla premiazione di Milano ai Digital Crowdfunding Awards, finalmente InTessere è diventata una realtà.
Già nei mesi scorsi, comunque, la sartoria avevo stretto collaborazioni importanti, come quella con Rai Fiction per realizzare i set lenzuola e federe utilizzati per “ridare vita” alle Molinette com’erano a fine anni Sessanta nella fiction Cuori, in onda su Rai Uno per la regia di Riccardo Donna.
Madrina della serata, la scrittrice Enrica Tesio, che ha proposto due letture sulla moda e sulle donne. Ma le vere protagoniste dell’inaugurazione sono state Sanaa, Joy e Josephine, le prime tre donne che grazie al progetto InTessere hanno avuto la possibilità di frequentare il corso di progettazione, disegno e realizzazione condotto da Silvia Maiorana, stilista torinese, animatrice dell’associazione Cucito Condiviso e anima del marchio Gaia Lumi.
E il cuore della festa è stata l’asta dei loro abiti, i primi tre abiti a marchio InTessere e Gaia Lumi, pezzi unici realizzati con tessuti di pregio made in London. Il ricavato dell’asta è stato 813 euro che saranno destinati alle attività della sartoria.
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