FILI, a Bologna la sesta edizione del Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno
Tre giorni e undici iniziative per raccontare mafie e criminalità sul territorio bolognese: dal 9 all’11 dicembre torna a Bologna F.I.L.I., il Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno organizzato da Libera Bologna in collaborazione con Libera Informazione.
Gli incontri, che si terranno al CostArena, in via Azzo Gardino 48, ad eccezione dei due appuntamenti mattutini, spazieranno tra proiezioni di video inchieste, dibattiti, spettacoli, incontri a scuola, dialoghi e focus che attraversano i temi delle mafie nel bolognese, tra paura e omertà, della cultura mafiosa e criminale, di sfruttamento e diritti violati. Ma anche del riscatto, della denuncia, degli strumenti di contrasto e prevenzione. Sullo sfondo, una città che continua a sentirsi lontana dalle logiche mafiose, lontana da un’infiltrazione e un radicamento delle associazioni criminali, nonostante le operazioni, i processi, i beni confiscati e i tanti segnali presenti sul territorio.
In particolare, il centro della sesta edizione di F.I.L.I. saranno il racconto delle mafie e il monitoraggio civico, che verranno approfonditi grazie a tre video inchieste presentate in anteprima nelle tre giornate prodotte da Libera Bologna e curate dalla regista Cecilia Fasciani, ma anche con iniziative e dibattiti. I mediometraggi permetteranno di fare luce sul clima omertoso e di paura in via Saffi, sulle zone d’ombra dell’Interporto di Bologna e del settore della logistica e sul collegamento tra criminalità e musica neomelodica a partire dai fatti di Sant’Agata Bolognese e del Pilastro.
Cinque anni dopo la prima edizione del festival, nato nel 2016 con l’obiettivo di raccontare la presenza di mafie e criminalità nel capoluogo emiliano, continua il lavoro di racconto di quello che accade a Bologna e che troppo spesso rimane sommerso. Quest’anno il racconto sarà fatto attraverso tre video inchieste, frutto di un lavoro di indagine e approfondimento durato tutto l’anno.
A parlare nei video sono i protagonisti e le protagoniste delle vicende raccontate: le persone che vivono via Saffi, i lavoratori di Interporto, i residenti del Pilastro. Tre approfondimenti diversi che restituiscono un quadro: quella di una città in cui, oggi, si percepisce forte la paura di esporsi, di denunciare, di segnalare. Con questi video si dà così voce a chi si è sentito solo, si prova a ricostruire il legame tra cittadinanza, associazioni, istituzioni, si denunciano situazioni che riguardano la vita democratica della città, i diritti dei lavoratori, il contrasto a mafie e criminalità.
Anche quest’anno, il Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno, si interrogherà inoltre sui linguaggi da utilizzare: raccontare fenomeni mafiosi, criminali e corruttivi in una città che ancora si sente lontana da queste logiche è un compito ancora difficile.
Quest’anno, dopo la pubblicazione, nelle scorse edizioni, di quattro dossier cartacei, pubblicati in collaborazione con Libera Informazione, lo strumento utilizzato è, appunto, quello della video inchiesta. Continuando però a interrogarsi sugli strumenti e i linguaggi da utilizzare per raggiungere, su più livelli, chi vive la città: da studenti e studentesse a professionisti e professioniste, fino a chi amministra il bene pubblico. Un confronto, quello sui linguaggi, che coinvolgerà anche giornalisti che lavorano a livello locale, nazionale e internazionale.
Il programma completo: FILI 2021. Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno
Info: Libera Bologna
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Bologna, la IV edizione di FILI per raccontare mafie e corruzione
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