NEWS

Statale18, i residenti mantengono il blocco: «Fino allo sgombero totale»

Di Tiziana Barillà* il . Calabria

Nella mattinata di ieri, presso la sede del comune di Rosarno, si è svolto il vertice tra la task-force nominata dal ministro dell’Interno e la commissione straordinaria retta dal prefetto Domenico Bagnato. Risultato del vertice la conferma della necessità di sgomberare anche la struttura ex Esac. La Task Force costituita l’8 agosto presso la Prefettura di Reggio Calabria è composta dal Ministero dell’Interno, del Lavoro e dalla Regione Calabria, allo scopo di affrontare la questione dell’ordine pubblico, ma anche gli aspetti legati al lavoro nero e all’assistenza sanitaria. A rafforzare il “lavoro istituzionale”, giunge a Rosarno anche Laura Boldrini, portavoce italiana dell’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite. 
Ricordiamo, infatti, che soprattutto quest’anno la composizione degli
stranieri è ancor più eterogenea e vede una folta presenza di rifugiati e persone con permessi speciali. Boldrini, in particolare, si è occupata di perlustrare le campagne rilevando la presenza di diverse decine di “ragazzi impauriti” a causa della persistenza di minacce ed aggressioni verificatesi nel corso della mattinata. Nel tardo pomeriggio giunge la notizia che il governo ha messo a disposizione della task force 1,9 milioni di euro, reperibili dalle risorse sequestrate alla ’ndrangheta ed immediatamente utilizzabili. 
Intanto, dopo la rivolta e la “caccia al nero”, per i migranti giunge l’ora dei trasferimenti: ieri, a Rosarno, ogni migrante aveva i bagagli in mano. Tra i blocchi stradali organizzati dai residenti e i cordoni delle forze dell’ordine a tutela degli immigrati proseguono i trasferimenti dopo l’avvio delle operazioni di sgombero nella notte dell’8. I primi spostamenti, riguardanti tutti la Rognetta, sono diretti presso il Centro di prima accoglienza di Isola Capo Rizzuto, dove i migranti hanno potuto scegliere di lasciare il centro e partire autonomamente. Il Sant’Anna, infatti, è una struttura aperta e gli immigrati possono allontanarsi senza controlli. Presso questo stabilimento alloggiavano gli africani di lingua francofona con una for-te prevalenza di provenienti da Burkina Faso, Guinea e Togo.
La seconda fase dei trasferimenti ha inizio nella mattinata di ieri presso lo stabilimento dell’ex Esac, dove si registra la presenza di oltre 600 migranti, in maggioranza ghanesi. Le prime partenze di ieri sono ancora dirette a Crotone mentre, in seguito, muta la destinazione verso la Puglia, presso i centri di Bari e Foggia. Tutto scorre in tranquillità fino a quando, intorno alle ore 14,00, viene dato fuoco ad un’abitazione che ospitava circa 10 immigrati del Ghana, nella zona industriale di San Ferdinando.
La terza presenza è quella “a macchia”. Sulle colline, infatti, vi sono diversi casolari in cui alloggiano decine di migranti: “Ponte dei Vitrini” a Laureana di Borrello, “Nchianata du previti” a Candidoni e “la Fabiana” nell’estrema periferia di Rosarno sono le località in cui ci viene segnalata la presenza di altri migranti “sparsi” perlopiù di origine senegalese, guineese e burkinabé. Complessivamente sono circa 150 persone per le quali sale l’apprensione nel corso della giornata. Ed infatti intorno alle ore 16,00 arrivano per questi migranti, le prime minacce: “Sono venuti a dirci di andare via sennò ci danno fuoco” e si comincia ad organizzare anche il loro trasferimento. I residenti continueranno il blocco fino alla conclusione dello sgombero. Sulla Statale 18 che collega Rosarno a Gioia Tauro, all’altezza della località “Bosco”, una trentina di residenti armati di bastoni, blocca la Statale 18 con una barricata composta da un’auto bruciata ed alcuni bidoni. All’arrivo dei primi giornalisti e volontari scattano le prime tensioni ed aggressioni verbali degli abitanti che ritengono di non aver avuto la giusta attenzione da parte degli organi di informazione. «Voi raccontate solo di loro – ci dicono – anche la nostra situazione è drammatica».
Il blocco, istituito alle prime ore di ieri mattina, continua a presidiare la zona: «Fino a quando non sarà sgombrata la struttura, noi da qui non ce ne andremo». In paese la situazione sembra normalizzarsi dopo la fine dell’occupazione del Comune da parte di una decina di abitanti di Rosarno per chiedere l’allontanamento degli immigrati, a seguito della decisione di sgomberare il centro Rognetta. Rimangono, comunque, numerose  segnalazioni di aggressioni e minacce alle decine di migranti che sono rimasti nella zona.
*Tratto da Liberazione

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link