Essere antifascisti
Fascista è porre a spartiacque delle proprie scelte un arrogante “me ne frego” e mettere al bando l’umiltà di sbagliare pensando di avere sempre ragione.
È fascista sottrarre l’aria a chiunque non la pensi come me e credere che si possa far ricorso alla forza della violenza per raggiungere un risultato fosse anche positivo.
Fascista significa ridurre la parola “popolo” a foglia di fico per nascondere la vergogna dell’interesse malvagio di un gruppo di potere, di un cognome o di una corporazione. Fascista è avere il potere come unica meta e annullare ogni possibilità di cambiamento dal basso ed è fascista pensare che tutto ciò che arriva dal di fuori della mia comunità non deve essere accolto fino a esaltare la gente del mio confine come una razza e una razza superiore.
Fascista è pensare che non vi debba essere alcuna interdipendenza al mondo e che l’autarchia del portafogli e del pensiero di uno Stato e di un popolo sia la formula sublime. Fascista è il tentativo bieco o l’illusione infantile di piegare anche Dio al fanatismo fondamentalista che ho abbracciato e gridare “Dio, patria e famiglia” come fossero mie proprietà.
È fascista pensare che la stupidità della guerra sia mezzo idoneo o bestemmiare al punto da ritenerla “igiene dei popoli”. È fascista credere nell’ossimoro di una solidarietà che coniuga una fratellanza chiusa e asfittica, esclusiva ed escludente, limitata ad un gruppo ristretto di persone.
E non sono che alcune delle ragioni per cui è giusto essere antifascisti.
Trackback dal tuo sito.