Oscar Luigi Scalfaro, Vangelo e Costituzione
Le giornate in Calabria emanano tepore anche d’inverno, soprattutto quando le nubi marinano i suoi lidi e il vento le corteggia al seguito. La sala della prefettura, avvolta da un pomposo arredamento, antico e pesante, era gremita da una platea quasi esclusivamente maschile addobbata in tono con il palcoscenico.
Il presidente della Repubblica avanzava fra gli applausi mentre i corazzieri sembravano droni in perlustrazione. La cerimonia si dipanò secondo il canovaccio, fra simulazioni e dissimulazioni, sorrisi d’intesa, ghigni di dissenso o di biasimo. Seguì un convivio protocollare ove il peperoncino interpretò il ruolo del prezzemolo in vivande prelibate legate al territorio, arso e acquerellato.
Il capo dello Stato fu impeccabile ed attese con clemenza la discesa del sipario per poi congedarsi per un breve riposo prima della manifestazione pomeridiana. La “nobiltà” indugiò nell’intervallo, ignara del tradimento del “sovrano”. Re Oscar infatti, smessi gli abiti di scena, si dileguò grazie a complici fidati e si intrufolò in un’automobile minima, in cui trovò suor Rosaria al volante, con due parimenti giovanissime consorelle.
“Buongiorno, signor presidente!”.
“Il presidente è rimasto lì dentro! Il tu lo hai dimenticato? – salutò Scalfaro -. Dove mi portate, belle fanciulle?”.
“Ti portiamo in un prato con un bellissimo panorama!” disse Rosaria.
“Ma come guidi? Sei più sbandata tu della macchina! È tutta scassata!” si lamentò Scalfaro, che invece, pochi minuti dopo, esultò dinanzi al verde che si tuffava in cielo.
“Stai bene vestito così! Sembri più giovane!” gli sorrisero tutte e tre.
“Io sono, giovane! In vostra compagnia gli anni volano! Non dico che giacca e cravatta mi danno fastidio, sono la mia seconda pelle, ma preferisco il maglione. La formalità troppo spesso nasconde la verità, mentre la schiettezza la svela. Anzi, se la spontaneità è recitata, anche abilmente, è smascherata facilmente”.
“Per questo non ti va Berlusconi? Per la falsità?” chiede Rosaria.
“Non è che non mi va… il mio compito è di impedire che venga violata la Costituzione… cerco solo di fare il mio mestiere… Non puoi giurare sulla Costituzione e poi ti giri dall’altra parte, anche se la ragion di Stato lo consiglierebbe… Però sono rammaricato, no, sono proprio arrabbiato… ha tirato in mezzo mia figlia sui suoi giornali!… Questo è grave! Non si può trascinare nella contesa politica una persona meravigliosa come lei…”.
“Hai gli occhi lucidi!” sussurrò il coro.
“Tutte la volte che Marianna soffre o gioisce mi commuovo… Ma poi penso al Vangelo e al fatto che sono di sana e robusta Costituzione”.
“Riesci a trovare Vangelo e Costituzione dappertutto”.
“A proposito, nei prossimi giorni mi viene a trovare un deputato… che è stato anche magistrato… Del Gaudio… Ha scritto un libro con un titolo accattivante: “Vi racconto la Costituzione”. Lo sto leggendo assieme al mio consigliere Vittorio Iannelli… trasmette i valori costituzionali a ragazze e ragazzi attraverso le canzoni che amano… Viene con un grande giudice, Caponnetto, lo stimo tantissimo… vorrei nominarlo senatore a vita… Sono come padre e figlio…”.
“Tu sei un buon padre?” domandano le consorelline.
“Spero di sì. Dovreste chiederlo a Marianna. Certo avrei dovuto dedicarle più tempo, anche perché non aveva la mamma, ma penso che complessivamente non abbia risentito dei miei impegni pubblici. Comunque è un dono inimmaginabile… essere spensierato perché lei è spensierata, raggiante perché lei è raggiante… è una sensazione ben più intensa della gratificazione diretta… vederla saltellare per casa e sentirsi in paradiso solo per quello… e poi ammirarla adolescente, e poi donna… È un percorso sufficiente a dare un senso alla propria vita!”.
“È ora di andare. Il presidente ti aspetta!” le suorine si sentivano quasi sue figliolette… ed anche Oscar era felice.
Oscar Luigi Scalfaro il 9 settembre 2021 compirebbe 103 anni.
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