Pizzo per lavori in Chiesa: tangente di Natale in favore dei detenuti
La ‘tangente di Natale’ per sostenere i detenuti e le loro famiglie:
ci sarebbe questo dietro la richiesta di pizzo avanzata, secondo quanto
denunciato da un parroco di Napoli, agli operai di un cantiere edile
che si sta occupando dei lavori di ristrutturazione di una chiesa dei
Quartieri Spagnoli.
Le indagini, al momento, sono concentrate sia sulla camorra che
sulla criminalità ‘comune’ anche se il pizzo chiesto in concomitanza di
feste come Natale, Pasqua e Ferragosto, solitamente rientra nelle
modalità di azione dei clan. Stamattina agenti di polizia della squadra
mobile si sono recati sul posto per raccogliere elementi utili
all’indagine. Don Mario Ziello, starebbe presentando denuncia ai
carabinieri: il parroco, secondo quanto da lui stesso riferito durante
l’omelia ai fedeli, non ha ricevuto in maniera diretta la richiesta di
pizzo avanzata, invece, in diverse occasioni agli operai che lavorano
alla ristrutturazione della sua chiesa.
PIZZO LAVORI CHIESA: LIBERA, GESTO INSANO SENZA PRECEDENTI
Da dieci anni don Tonino Palmese è referente, in Campania, di
Libera, l’associazione antimafia di don Ciotti e “mai, ma proprio mai”
aveva sentito di richieste di pizzo avanzate nei confronti di
parrocchie. E’, dunque, sorpreso per quanto avvenuto a Napoli dove don
Mario Ziello, parroco dei Quartieri Spagnoli, ha denunciato,
dall’altare, di aver ricevuto una richiesta di pizzo per lavori di
ristrutturazione della chiesa di Santa Maria del Carmine alla Concordia.
“E’ la prima volta che sento una cosa del genere – commenta don
Tonino – E’ un dato che mi sconcerta. Dovremmo capire se si tratta di
camorra o di criminalità cosiddetta comune”. “Quel che è certo è che si
tratta di un gesto insano – aggiunge – sconcerta soprattutto il fatto
che la camorra se la prenda con la chiesa non in termini educativi,
perché crea situazioni alternative alla criminalità, ma per il pizzo”.
QUESTORE, ESTORSIONE DIRETTA A IMPRESA NON DRAMMATIZZARE
Il questore di Napoli, Santi Giuffré, invita a non drammatizzare su
quanto accaduto a Napoli dove, secondo quanto denunciato da don Mario
Ziello, malviventi hanno chiesto pizzo a operai di un cantiere edile
impegnato nella ristrutturazione di una chiesa dei Quartieri Spagnoli.
“E’ una ulteriore sfaccettatura di un problema esistente, quello
delle estorsioni – spiega all’ANSA il questore. – Secondo quanto ha
detto il parroco, non si tratta di un attacco diretto alla chiesa ma è
l’estorsione, altrettanto grave, diretta ad un imprenditore”. Insomma,
sottolinea il questore, “é il teatro che cambia ma il fenomeno resta
uguale”.
Il pizzo, spiega, viene chiesto ai cantieri edili, ma poi poco
importa se tali cantieri stiano facendo lavori per chiese, ospedali o
altro: l’obiettivo, almeno fino ad oggi, restano i cantieri. E se il
racket resta un fenomeno presente “nei confronti dei quale l’attenzione
delle forze dell’ordine è molto alta”, è anche vero, dice il questore
che “parecchia gente si rivolge a noi per denunciare. Ancora c’é da
lavorare ma gli imprenditori iniziano a denunciare”.
Trackback dal tuo sito.