Maxiprocesso d’appello Mare Nostrum: 14 ergastoli, 39 condanne e 30 assoluzioni

I giudici della Corte d’Assise d’Appello hano emesso la sentenza dopo 5 giorni di camera di consiglio. Alla sbarra 130 imputati. Erano da poco trascorse le 9,30 quando nell’aula bunker del carcere di Gazzi è iniziata la lettura della sentenza del maxiprocesso “Mare Nostrum” che vedeva alla sbarra 130 persone fra capi e gregari delle cosche mafiose della provincia di Messina.

I giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno impiegato 5 giorni di camera di consiglio per emettere la complessa sentenza. Alla fine hanno confermato 14 dei 28 ergastoli inflitti in primo grado dalla Corte d’Assise, distribuiti su cinque imputati. Carcere a vita per Giovanni Aspa, ai quali sono stati confermati due ergastoli (assolto per i duplici omicidi Gitto-Lavorini e Giuseppe e Saverio Squadrito), Cesare e Vincenzo Bontempo Scavo, Francesco Cannizzo e per il boss latitante di Montalbano, Vincenzino Mignacca ai quali sono stati tolti due dei sei ergastoli inflitti dalla Corte d’assise.

A Vincenzo Pisano è stato tolto l’ergastolo e tramutato in una condanna a 30 anni di reclusione. Il carcere a vita è stato cancellato a Domenico Leone, Gaetano Fontanini, al pentito palermitano Francesco Francese, Domenico Spica ed al boss barcellonese Giuseppe Gullotti che era accusato di essere il mandante del duplice omicidio Iannello – Benvegna.

Confermate dalla Corte d’Assise d’Appello 39 condanne ed assolti 30 imputati. Fra questi anche personaggi di un certo spessore quali Salvatore Conti Taguali, Sebastiano Vecchio Pinzone, Antonino Galati Rando e Salvatore e Daniele Bontempo Scavo. I giudici hanno deciso una decina di prescrizioni totali ed una dichiarazione di morte del reo per Carmelo De Pasquale. Quest’ultimo, ritenuto un killer delle cosche barcellonesi vicine a Cosa Nostra, è stato ucciso vicino alla sua abitazione di Barcellona nel gennaio scorso.

Il 15 maggio scorso i Procuratori Generali, Salvatore Scaramuzza e Fabio D’Anna, avevano chiesto la conferma di 27 ergastoli su 28, 89 conferme totali, 21 conferme con alcune assoluzioni o prescrizioni parziali, 2 assoluzioni totali (Domenico Spica e Bruno Condello), due prescrizioni totali e 15 riforme della sentenza di primo grado.