Vendita dei beni confiscati: protesta studenti Uds al Pincio
“Papi, mi compri un bene confiscato? La ditta Mafia Spa ha abbassato i prezzi” è questa la scritta che recita lo striscione di 9 metri esposto questa mattina a Roma dalla terrazza del Pincio dall’Unione degli Studenti.
Gli studenti – si legge in una nota del sindacato studentesco – protestano contro l’emendamento alla Finanziaria, approvato dal Senato, che prevede la vendita dei beni confiscati alle mafie, se non destnati all’uso sociale entro tre o sei mesi. Intorno alle 11 di stamani dalle terrazze del Pincio a Roma, il sindacato studentesco ha aderito alla campagna di mobilitazione promossa da Libera in tutta Italia con un’azione simbolica, srotolando in bella vista un lenzuolo con le scritte contro l’emendamento approvato alla Finanziaria in Senato.
“Facciamo nostre le richieste dell’associazione Libera, che chiede il rispetto e la piena attuazione della legge di iniziativa popolare 109/96 votata all’unanimità dal Parlamento, dichiara Tito russo, Coordinatore Nazionale UdS. “Con questo emendamento – continua – i beni confiscati alle cosche potrebbero facilmente rientrare nelle loro mani attraverso dei prestanome, lo Stato pretenderebbe di fare cassa facile con soldi provenienti dal sistema economico inquinato, abdicando al proprio compito di restituzione del maltolto alla cittadinanza.
“Inoltre, è proprio il valore etico l’aspetto più importante che sta dietro all’uso sociale dei beni confiscati – commenta Russo – sono tanti i giovani e gli studenti che lavorano nelle terre sottratte ai clan e vivono, giorno dopo giorno, il valore dell’antimafia sociale”. “Il Governo – conclude il coordinatore nazionale dell’Uds – ritiri subito l’emendamento e raccolga le istanze della società corresponsabile che fa antimafia sociale quotidianamente al fine di introdurre una legislazione più efficace e organica.”
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