Non dimenticare, non odiare
Vittorio Occorsio, classe 1929, famiglia napoletana, era sostituto procuratore della Repubblica a Roma. Un magistrato di riconosciuta imparzialità e di grande coraggio. È stato ucciso sotto casa a colpi di mitra la mattina del 10 luglio 1976 da un commando di Ordine Nuovo, formazione di estrema destra dalle ramificazioni inquietanti, che lui aveva processato e fatto mettere fuori legge per ricostituzione del partito fascista due anni prima.
L’esecutore del delitto è stato Pier Luigi Concutelli, mai pentito, condannato all’ergastolo. Ma la natura di questa «eliminazione» non è ancora chiara. Occorsio indagava in contemporanea sui terroristi neri, sulle logge deviate, sulle responsabilità dei servizi nella strategia della tensione, sulla criminalità comune che con i neofascisti aveva tanti elementi da spartire. Pochi anni prima aveva scoperto le trame oscure del Sifar, e aveva istruito il primo processo su piazza Fontana lasciando l’indicazione di approfondire una serie di personaggi dell’estrema destra infiltrati nei circoli anarchici.
È passato quasi mezzo secolo. Concutelli, vecchio e malato, nel 2009 è stato liberato provocando l’indignazione di Vittorio junior, figlio di Eugenio – l’autore di questo libro – e nipote del giudice ucciso. E così Eugenio, che aveva vent’anni quando il padre fu ucciso, quanti ne aveva adesso Vittorio, ha deciso di raccontare al figlio la storia del nonno e dei terribili anni di piombo in cui si inserì il delitto.
Ne nasce una riflessione generazionale sul lutto e la memoria, su un Paese che ha voltato più volte pagina ma non ha mai fatto veramente i conti con quel buco nero-piombo della sua storia, fitto di morti e misteri, di violenza efferata e progetti eversivi. È anche il racconto di alcune delle vicende più oscure di quegli anni e soprattutto di come i valori democratici dell’Italia abbiano retto all’offensiva terroristica senza cedimenti liberticidi. Parallelamente, chi ha vissuto quell’esperienza e ne porta la croce e il dolore, non deve lasciarsi sopraffare dall’odio e da sentimenti di vendetta, ma cercare solo giustizia nel rispetto della vita, in un percorso di pace e di civile convivenza.
“Colpirne uno per educarne cento, diceva chi aveva lanciato unilateralmente questa guerra allo Stato e ai suoi rappresentanti. Purtroppo è stato ben più di uno. Ma noi dobbiamo sempre essere diversi da loro. Mi piace pensare che le giovani generazioni coltivino il ricordo di mio padre come degli altri combattenti per la libertà di tutti, moderni partigiani che sono caduti con coraggio per garantire la prosecuzione della nostra civiltà e un comune cammino di sviluppo, se possibile sereno”.
Eugenio Occorsio
Non dimenticare, non odiare
Storia di mio padre e di tuo nonno
Prefazione di Eugenio Scalfari
Baldini+Castoldi, 2021
Pagg. 260, € 18,00
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