Per un sapere di cittadinanza
La dottoressa Alessandra Dino ha esposto il lavoro di sintesi del gruppo “Per un sapere di cittadinanza”, mettendo subito in luce il duplice livello di analisi: da un lato a lungo termine sulle coscienze e dall’altro in concreto come espressioni di posizioni e pareri sulla società. Comune al gruppo di lavoro è stato una definizione di sapere come centro delle persone e strumento di democrazia, rigettando un ottica di efficienza; i luoghi del sapere devono essere spazi di condivisioni dei valori. Limitatamente alla scuola sono emerse esigenze di ritrovare un luogo di partecipazione e incontro che vada oltre l’autoreferenzialità, i tagli delle cattedre, mettendo invece davanti a tutto il diritto allo studio. Importante punto di partenza per il mondo studentesco è stato invece il lavoro in rete, e la comunanza dei saperi per un fertile scambio culturale a cui fa purtroppo da contraltare il pesante taglio che il comparto scolastico ha subito recentemente. Di fianco a questi elementi è stata messa in luce la voglia di rivalutazione dell’etica che si concretizza in scelte e procedure trasparenti. Il gruppo di lavoro sul tema universitaria ha esposto la sua duplice natura: una forte identità di alta funzione all’interno di un mondo specifico, ma anche la voglia di confronto con la società. Per uscire dalla turris aeburnea e non rimane fermi nella sterilità del sapere.
Sapere libero che non deve essere utilizzato come ufficio di collocamento ma per creare cittadini liberi . Una proposta conclusiva è che la scuola e l’università in particolare sappia studiare criticamente il crimine svincolandosi da vecchi paradigmi di analisi per spostarsi su studi più articolati e pregnanti su economia, mafia, e poteri forti.
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