CONTROMAFIE – venerdì 23
CONTROMAFIE è un appuntamento associativo e civile ricorrente, uno strumento di lavoro che LIBERA propone per offrire progettualità e contenuti all’associazionismo che si occupa di lotta alle mafie e che si batte per legalità e giustizia sociale; ulteriore obiettivo è la verifica degli esiti del confronto avviato con le istituzioni, con la politica e altri soggetti, a partire da quanto contenuto nel Manifesto finale di ogni edizione.
Il messaggio degli Stati generali è duplice, ovviamente negativo (contro le mafie) ma soprattutto positivo (per i diritti della Costituzione): è necessario “essere contro” tutte le mafie e la corruzione, le illegalità e i soprusi, ma è più importante “essere per” costruire percorsi e spazi di libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia, solidarietà.
Il discorso d’apertura di Luigi Ciotti
Tre anni fa, concludendo la prima edizione di Contromafie, firmammo tutti insieme un “Manifesto” e prendemmo tre impegni: a) affermare nella nostra vita quotidiana i valori della pace, della solidarietà, della legalità democratica e della convivenza civile, contro ogni forma di violenza, d’illegalità, di violazione della dignità umana; b) promuovere e partecipare a tutte le iniziative, i progetti, le attività necessarie per “liberare” l’Italia dalle mafie; c) far vivere la memoria delle vittime delle mafie come testimonianza di un’Italia giusta, consapevole, coraggiosa e responsabile.
L’abbraccio di Contromafie a Napolitano
Napolitano si alza dalla poltrona in prima fila all’Auditorium della Conciliazione a Roma e raggiunge Luigi Ciotti. Il presidente della Repubblica ha accettato l’invito per Contromafie, gli stati generali dell’Antimafia che si sono aperti oggi a Roma. E la platea ha subito rivolto un caloroso applauso con standing ovation alla scelta di Napolitano: «Vinceremo la lotta contro la criminalità organizzata- dichiara il presidente- grazie all’azione dello Stato e della coscienza civile delle persone». Ancora un’ovazione per il capo dello Stato, che già aveva dato il via all’appuntamento di Libera con un messaggio benaugurale; un invito a un risveglio e una partecipazione democratica fondamentali per sconfiggere le mafie.
Memoria è impegno
“Potrei raccontarvi cosa significa alzarsi la mattina dopo che hanno ucciso tuo padre, potrei raccontarvi cosa significa crescere senza un genitore che è stato ucciso perché si è rifiutato di pagare il pizzo”. Potrei ma non lo farò – dice Stefania Grasso, figlia di un commerciante della locride vittima della ndrangheta nel 1989. “quello che invece farò è raccontarvi del positivo che da quel vuoto e quel dolore è nato in tutti noi familiari di vittime delle mafie: che scegliamo di non andare in vacanza per dedicarci anima e corpo al progetto di associazioni locali sui nostri territori, che prendiamo giorni di ferie da lavoro per incontrare i ragazzi, nelle scuole, negli incontri pubblici”.
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